"L’atteggiamento negativo di parte della gerarchia e di parte del mondo cattolico era ovviamente atteso. Io sono cattolico ma faccio politica da laico: ho giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo. Ma ho rispetto di tutti e conoscendo il mio mondo sapevo che le polemiche ci sarebbero state. È assolutamente rispettabile che ci sia chi non è d’accordo". Lo ha detto il premier Matteo Renzi a Porta a porta, parlando delle unioni civili. Poi il premier ha parlato dell'ipotesi sulla stepchild adoption e ha subito frenato: "Credo che sia chiaro che non ci sono i numeri". E ancora: "E' prematuro, si è capito che a questo giro i numeri non c'erano.
Vediamo, io vorrei de-ideologizzare la questione, poi vediamo se cambierà qualcosa da qui a fine legislatura ma ora valorizziamo quello che abbiamo fatto", ha affermato il premier. Inifne sull'ipotesi di un referendum abrogativo sulla legge sulle unioni civili, lanciata dalle opposizioni, ha affermato: "Il collegamento con il referendum costituzionale lo trovo un pò forzato. Dire ’gliela facciamo pagare al referendum di ottobrè è una cosa un pò strana ma assolutamente rispettabile". Poi aggiunge: "Ogni volta sui diritti delle coppie dello stesso sesso si è fatta una legge che diventava un bellissimo oggetto di discussione elettorale ma non materia parlamentare. E invece adesso finalmente le cose si fanno. La legge è equilibrata, di compromesso, non tutti possono esultare. È una festa per tutti? No - ha affermato - perchè molti dicono non ci sono pieni diritti, altri dicono che è stato fatto troppo. Però adesso è realtà, prima si chiacchierava e basta". L'altro grande tema affronatto è quello della giustizia. Dopo le scintille con Davigo e l'Anm nei giorni scorsi, Renzi tira il freno a mano: "Non ho alcun problema a incontrare Davigo o Morosini. Se tu dici he tutti i politici sono ladri, rispondo che non è vero". E ancora: "Le mie valutazioni sui giudici me le tengo per me, perchè oggi sono un rappresentante delle istituzioni.
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