L'aveva già detto un anno fa: il canone Rai si pagherà con la bolletta della luce. Poi niente. Ora il presidente del Consiglio torna a ripeterlo. Lo fa con l'ennesima promessa: "C’è una tassa che non è una tassa - dice a In mezz’ora, su Rai3 - è il canone. Con una misura contenuta nella di legge di stabilità lo riduciamo e contemporaneamente diciamo che lo devono pagare tutti". Ma con quale meccanismo? Renzi pensa di inserire il canone in bolletta. "Oggi costa 113 euro, l’anno prossimo 100. Chi è onesto paga e paga meno. Credo che questo sia un fatto positivo".
Sul tema delle tasse Renzi promette una riduzione di quelle per le imprese: "Il prossimo anno - spiega il presidente - ci sarà anche, a dispetto delle aspettative, un intervento significativo sul lavoro, di riduzione delle tasse per le imprese. Volevo portarlo nel 2017, credo che riusciremo ad anticiparlo almeno in parte al 2016". E sempre in materia fiscale Renzi sottolinea che stanno già entrando soldi dal recupero dell'evasione: "Stiamo recuperando, è una cosa bellissima". E snocciola un po' di numeri: "Con la voluntary disclosure un miliardo e mezzo è già entrato. Sul prossimo anno saremo molto prudenti: metteremo a bilancio 2-2,5 miliardi. Ma dall'accordo con la Svizzera potrebbero arrivare 5 miliardi".
Se la lotta all’evasione è importante, Renzi prende le distanze dalla caccia alle streghe: "In passato qualche governo ha fatto una scelta diversa. Prendeva i finanzieri e gli faceva fare la posta fuori dei negozi di lusso, come a Cortina. È un meccanismo
sbagliato perché fa pensare a uno stato di polizia. Le tasse le abbassiamo e le pagano tutti e chi è onesto paga meno, in Italia è finito il tempo dei furbi".
Legge elettorale e riforme. Renzi lo dice chiaro e tondo: spera che alle prossime elezioni "il Pd prenda i voti sufficienti per governare da solo". E sulle polemiche per le riforme, fatte anche con l'assenso dei parlamentari verdiniani, il capo del governo mette le mani avanti: "Mi sembra allucinante che i senatori di Verdini non debbano votare a favore delle riforme. Chi appoggia le riforme sta aiutando l’Italia. Il Pd è compatto - ha spiegato Renzi - mentre a destra c’è una situazione di divisione. Spero che grazie anche alla nuova legge elettorale il Pd prenda voti sufficienti per governare da solo" senza pezzi del centrodestra.
Ma l'Italia è in ripresa oppure no? Ci sono timidi segnali, ma è ancora presto per dirlo. "La paura costa all'Italia 350 miliardi". Il premier fa riferimento ai soldi non spesi dagli italiani. "La prima riforma - prosegue - è restituire fiducia agli italiani. Perché gli italiani hanno messo nelle banche 350 miliardi di euro che è una cifra enorme: più del piano Juncker per tutta Europa. Se il 10% di questi 350 miliardi rientrassero, avremmo una crescita straordinaria. Sono già in Italia questi soldi, voglio dire se le persone tornassero a investire".
Sempre sulla riduzione delle tasse "il Def - argomenta Renzi - dice che per la prima volta si tagliano le tasse in Italia. Si sono tagliate nel 2015, la tassa sul costo del lavoro: l'Irap è stata abbassata. Si tagliano nel 2016: gli italiani non pagheranno più la prima casa, si chiamano Imu e Tasi. Il 16 dicembre di quest'anno è il giorno del funerale perché è l'ultima volta che gli italiani pagano la seconda rata della Tasi e dell'Imu. E il prossimo anno ci sarà anche, a dispetto delle aspettative, un intervento significativo sul lavoro di riduzione delle tasse per le imprese: si chiama Ires. Io volevo portarla nel 2017, d'accordo con Padoan, credo che riusciremo ad anticiparla almeno in parte nel 2016. Questa è una novità importante".
La dura replica di Fico (M5S)
"Che sia di 100 euro o di 113 (il canone Rai, ndr) non cambia nulla, perché il vero punto è e resta l’indipendenza della Rai", dice Roberto Fico, presidente della commissione di Vigilanza Rai e membro del direttorio M5S. Viale Mazzini "deve essere indipendente, nel momento in cui non lo è e continua a portare acqua al mulino dei partiti allora il canone deve essere zero per i cittadini.
Renzi chiede 100 euro ai cittadini per nominare il proprio amministratore delegato - attacca Fico - quasi un finanziamento occulto ai partiti politici tramite canone, perché il binomio è: canone pagato dai cittadini e legge sulla Rai di Renzi, ovvero ad con pieni poteri nominato dal governo senza alcun cuscinetto".
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