"Non c'è nessun commissariamento (di Roma, ndr), ma un ruolo di raccordo del prefetto di Roma analogo a quello esercitato da quello di Milano con riferimento all’Expo". Al termine del Consiglio dei ministri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti ci tiene subito a sottolineare che Roma non è stato commissariato. Ma a ben vedere i provvedimenti presi dal governo si capisce subito che quello commissariato da Matteo Renzi è, se non la Capitale, il sindaco. Il prefetto Franco Gabrielli dovrà fare da badante a Ignazio Marino sia nella "pianificazione degli interventi di risanamento" della città dopo lo scandalo "Mafia capitale" sia nella gestione del Giubileo straordinario.
Roma è finita sotto tutela prefettizia. Il governo ha sciolto il municipio di Ostia e ha affidato a Gabrielli un ruolo di coordinamento sulla sicurezza e su alcune opere pubbliche. Come spiegato dallo stesso ministro dell'Interno Angelino Alfano, il prefetto di Roma dovrà presentare a Marino "proposte e indicazioni per pianificare interventi di risanamento in otto ambiti, in particolare nei settori dell'amministrazione risultati più compromessi" con Mafia Capitale. Nessuna intenzione, almeno per il momento, di commissariare il Comune di Roma, ma di ridimensionare i poteri di Marino che non è più in grado di mandare avanti il Campidoglio. Una decisione che il primo cittadino di Roma ha appreso "gustandosi" la conferenza stampa di Alfano e De Vincenti comodamente dalle Bahamas. "Ma non sarebbe stata opportuna la presenza di Marino in Consiglio dei ministri visto che si parlava di Mafia capitale?", chiedono i giornalisti ad Alfano che dribbla bellamente, in evidente difficoltà. La risposta, d'altra parte, è sotto gli occhi di tutti: Marino è, ormai da tempo, il grande assente. Da qui la decisione di Renzi di mettergli di fianco Gabrielli, una sorta di badante che lo accompagnerà nell'arduo compito di tirar fuori Roma dagli scandali di "Mafia capitale" e di organizzare il Giubileo.
E proprio l'Anno santo indetto da papa Francesco è l'altro grande argomento affrontato dal Consiglio dei ministri di oggi. "Stiamo lavorando alla grande - assicura Alfano - grazie al Dipartimento di pubblica sicurezza, che pianifica e organizza con la consueta efficacia". Aldilà dell'ottimismo del ministro dell'Interno, a tre mesi dall'inizio del Giubileo, governo e Comune non hanno ancora avviato la macchina organizzativa. Tanto che in Vaticano iniziano a montare i malumori. "Il governo ritiene che Roma ce la possa fare e ce la farà", assicura De Vincenti annunciando che l'esecutivo affiancherà il Comune e la Regione nella gestione dell'evento.
Per recuperare il tempo perduto sinora è stata varata una delibera che consente una riduzione dei tempi dei "bandi a evidenza pubblica, per lavori connessi alla mobilità e alla viabilità, che consentano di attrezzare la città e migliorare la capacità di Roma di gestire l’evento con grandi afflussi dei pellegrini".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.