L'Italia e la Francia sono "due nazioni sorelle", anche nella dura prova per far fronte alla sfida terroristica. Pur avendo ribadito, al termine di un incontro all’Eliseo con il presidente francese Francois Hollande, l'impegno italiano per l'obiettivo comune, "la distruzione di Daesh (Isis, ndr)", Matteo Renzi diserterà la guerra contro i tagliagole dello Stato islamico.
Renzi ha riaffermato la volontà di agire al fianco dell’Ue e della Francia in campo diplomatico, militare ma anche culturale. "La coalizione sia sempre più ampia e inclusiva possibile", ha esortato il presidente del Consiglio invitando a dare "la massima priorità al dossier sulla Libia perché rischia di essere la prossima emergenza". Tuttavia la collaborazione italiana non andrà oltre i controlli di polizia e intelligence. Il governo si limiterà, infatti, a rafforzare il contingente italiano in Libano per permettere all'Eliseo di alleggerire il carico militare colpiti dagli attentati del 13 novembre scorso. "Siamo impegnati a livello militare in molti casi assieme alla Francia nella coalizione in Afghanistan, in Libano, nel Kosovo, in Africa dove è molto forte l'impegno dei nostri amici francesi e dove anche noi abbiamo alcuni interventi a partire dalla Somalia - ha messo in chiaro Renzi - pensiamo però che ci sia necessità di uno sforzo sempre più inclusivo, di una coalizione sempre più ampia". Ma, stando alle voci raccolte dall'Huffington Post, Hollande si sarebbe aspettato qualcosa di più tanto che "è uscito dall’incontro con un po’ di gelo addosso".
Fortunatamente non tutti i Paesi Ue diserteranno la guerra ai tagliagole del Califfato. Dopo aver promesso di inviare 650 soldati in Mali per alleggerire i francesi, Angela Merkel ha, infatti, fatto sapere che invierà i cacciabombardieri Tornado in Siria per missioni di ricognizione. Il contributo tedesco potrebbe concretizzarsi nell’invio di una fregata, aerei cisterna per somministrare combustibile ai caccia e anche nell’utilizzo di satelliti. Finora la Germania aveva, invece, concentrato i propri sforzi nella formazione e nell’equipaggiamento dei combattenti curdi. Anche il premier britannico David Cameron ha chiesto al parlamento di poter bombardare in Siria: "Il Regno Unito non può delegare la sua sicurezza ad altri Paesi". Il voto di Westminster potrebbe arrivare già la prossima settimana. Quello di Renzi, invece, sarà un aiutino. Niente più.
"Nella coalizione anti-Isis il nostro contingente è di gran lunga il più consistente tra i paesi europei - ricorda il ministro Roberta Pinotti in una intervista al Sole 24Ore - diventeranno presto 750 uomini sul terreno contro i 90 tedeschi e gli 80 francesi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.