Matteo Renzi adesso grida al complotto. Dopo le perquisizioni in tutta Italia sui finanziatori di Open, arriva la risposta dell'ex premier che commenta quanto accaduto questa mattina. Il leader di Italia Viva mette nel mirino i pm: "La decisione" delle perquisizioni di oggi legati all'inchiesta sulla Fondazione Open "è stata presa dai pubblici ministeri di Firenze, Creazzo e Turco, titolari anche di altre inchieste: sono loro, ad esempio, ad aver firmato l'arresto per i miei genitori, provvedimento - giova ricordarlo - che è stato annullato dopo qualche giorno dai magistrati del Tribunale del Riesame. Ma il danno mediatico, e psicologico, ormai era già stato fatto".
Lo stesso ex segretario del Pd si è però detto disponibile a una commissione di inchiesta sulle fondazioni che finanziano i partiti: "Se poi altri partiti utilizzano questa vicenda per chiedere commissioni di inchiesta sui partiti e sulle fondazioni io dico che ci sto. Anzi, rilancio: dovremmo allargare la commissione di inchiesta anche a quelle società collegate a movimenti politici che ricevono collaborazioni e consulenze da società pubbliche. Italiane, certo. Ma non solo italiane. Noi siamo per la trasparenza, sempre. E i processi li vogliamo fare nei tribunali, non nei social".
Ma in questa storia si innesta pericolosamente uno scontro all'interno del governo e della maggioranza. I grillini hanno di fatto cavalcato l'operazione della Gdf. Ma l'invito di Renzi a indagare anche sulle altre fondazioni apre lo scontro anche su Rousseau, la fondazione collegata al Movimento guidato da Di Maio. Ed è lo stesso ministro degli Esteri che risponde a tono: "Indaghino pure su tutto ciò che vogliono". Insomma il braccio di ferro sul caso Open potrebbe avere ripercussioni sulla stessa tenuta dell'esecutivo. Renzi ha poi mandato un messaggio a tutti quei finanziatori coinvolti nella vicenda e che hanno fatto i conti con le perquisizioni da parte delle fiamme gialle: "Chi ha finanziato in questi anni la Fondazione Open ha rispettato la normativa sulle fondazioni. Cosa facesse la Fondazione è noto, avendo - tra le altre cose - organizzato diverse edizioni della Leopolda. E se è giusto che i magistrati indaghino, è altrettanto giusto che io mi scusi con decine di famiglie per bene che stamattina all’alba sono state svegliate dai finanzieri in tutta Italia solo perchè un loro congiunto ha sostenuto in modo trasparente la nostra attività politica". Infine lo stesso leader di Italia Viva di fatto rilancia la raccolta fondi per il suo nuovo soggetto politico: "Chiediamo un aiuto. Chi si ribella a questo massacro mediatico e vuole sostenerci non faccia mega versamenti ma piccole donazioni da 5, 10, 100, massimo 1.000€ sul conto corrente di Italia Viva (indicazione).
Il crowdfunding sarà la nostra risposta al crollo delle donazioni che ovviamente avremo". Insomma il caso Open cera parecchia agitazione nella truppa renziana. Agitazione che potrebbe riversarsi sull'esecutivo con scenari imprevedibili...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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