Stop alla "tassa sull'ascensore". L'appello arriva da Confedilizia, che chiede al governo una marcia indietro sull'obbligo di verifica straordinaria degli ascensori esistenti previsto dallo schema di d.p.r. messo a punto dal Mise per recepire una direttiva europea. L'attuale testo del provvedimento, spiega Confedilizia, attribuisce ai soggetti verificatori la facoltà di prescrivere una serie di costosi interventi a carico dei proprietari di casa, con il risultato di "annullare in un colpo solo gli effetti dell'abolizione della Tasi sull'abitazione principale".
La disposizione viene motivata con l'esigenza di aumentare il livello di sicurezza degli impianti di ascensore esistenti in Italia, ma, a tale proposito, Confedilizia ricorda che già oggi la legge prevede, per gli ascensori, obblighi stringenti, senza raffronti con altri settori. È "palese", a giudizio dell'organizzazione dei proprietari di casa, che la sicurezza è garantita, tanto che bassissima è la percentuale di incidenti, in presenza di un traffico giornaliero di passeggeri da 30 a 40 milioni. "Ci appelliamo al Presidente del Consiglio", ha dichiarato il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, "affinché non venga imposta a milioni di famiglie, già provate dalla congiuntura economica, una spesa che annullerebbe in un colpo solo gli effetti dell'abolizione della Tasi sull'abitazione principale, imponendo esborsi pari al doppio del gettito della Tasi stessa. La sicurezza è un mero pretesto, perchè cela interessi di alcune categorie che intendono lucrare a spese di condomini e proprietari di casa".
"Con la tassa sugli ascensori il governo è davvero arrivato al piano terra! Non posso che condividere l"appello di Confedilizia affinché si blocchi l'assurdità contenuta in uno schema di d.p.r del Ministero dello sviluppo economico che apre la strada a nuovi oneri per il mantenimento degli ascensori. Si tratta di una tassa occulta che graverà sulle tasche delle famiglie già fiaccate dalla crisi e dalla pressione fiscale record", ha dichiarato il senatore e capogruppo di Forza Italia in Commissione Bilancio, Andrea Mandelli.
Non ci sarà alcuna verifica straordinaria sugli ascensori, "bensì controlli di sicurezza da svolgersi nell'ambito della prima verifica ordinaria utile". Una "maggiore attenzione" sarà concentrata solo gli per impianti molto vecchi installati prima del 1999. Lo afferma il Mise in una nota, rispondendo a Confedilizia, spiegando che la proposta del ministero si concentra sui mezzi entrati in funzione prima dell'applicazione delle relative direttive europee in materia che hanno aumentato i requisiti di sicurezza per gli impianti. Tali ascensori, ove la proposta sia condivisa e approvata dal Governo, saranno verificati "non solo con riferimento ai requisiti vigenti all'epoca, ma anche con riferimento ai più importanti requisiti di sicurezza introdotti successivamente, ad esempio per la precisione della fermata e il livellamento fra cabina dell'ascensore e piano, ovvero per la protezione dai rischi di schiacciamento delle porte motorizzate". Il Mise precisa che i nuovi controlli per il parco ascensori meno recenti non sono previsti nella Direttiva europea che deve essere approvata, ma tale intervento è stato oggetto di una raccomandazione europea, sin dal 1995 che è stata già attuata dalla maggior parte dei Paesi europei. I requisiti da verificare, e che potrebbero essere quindi oggetto di intervento, sono stati individuati in modo "proporzionato e selettivo e, quindi, non possono determinare spese eccessive". Soprattutto considerando che, come afferma Confedilizia, le normali norme dovrebbero aver "già indotto molti proprietari ad effettuare comunque tali verifiche".
Infine, ricorda il ministero, gli interventi in questione "possono essere graduati su un massimo di quattro anni e beneficiano delle detrazioni fiscali previste per gli interventi di manutenzione straordinaria degli edifici".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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