Renzi: "Pronto a sfidare Berlusconi in un collegio, se sarà candidabile"

Nel salotto di Porta a Porta Renzi dice che "per smentire chi dice che c'è l'accordo segreto tra lui e il Cavaliere è pronto a sfidarlo in un collegio elettorale, se lui sarà candidabile"

Renzi: "Pronto a sfidare Berlusconi in un collegio, se sarà candidabile"

È un Matteo Renzi che parla a tutto campo quello che si presenta nello studio di Porta a Porta in onda questa sera. Il segretario del Pd parla del futuro del centrosinistra, e mostra di voler tenere la porta aperta agli alleati: "Sono il primo ad essere pronto a fare accordi, ma non è che si fanno riscrivendo le pagine del passato, gli accordi si fanno sul futuro". Insomma, un invito a guardare avanti anziché indietro, alle liti che hanno portato le forze di sinistra a dividersi. E Renzi si rende conto che la galassia progressista è assai complessa: "Alla sinistra del Pd ci sono 29 sigle. Penso e spero che con alcune di loro si possa fare un ragionamento serio".

"Ho dato l'incarico a una personalità autorevole come Piero Fassino di provare a rimettere insieme i cocci. Ma le nozze si fanno in due, poi tocca a loro". E ancora: "Ma siamo sicuri che gli altri desiderino questo accordo? Di qui al 3 dicembre la porta è aperta, ma senza bugie, di fronte ai cittadini bisogna parlare il linguaggio della verità". E snocciola alcuni nomi dei vip che correranno per il Pd, battendosi nei collegi elettorali: "In questa grande coalizione ci sarò io, ma in un collegio ci sarà Gentiloni, in uno Minniti, in uno Franceschini, Delrio, Orlando. Saranno tutti in campo, oltre ai candidati dei partiti della coalizione".

Il leader del Pd lancia il guanto di sfida al Cavaliere. "Sarei contento che Berlusconi potesse candidarsi perché vorrei proporgli di candidarsi contro di me, visto che leggo che c'è l'accordo segreto o chissà cosa. Vorrei che i cittadini vedessero candidarsi me contro Berlusconi". Poi si sofferma sulla legge elettorale: "Numeri alla mano il Pd sarà il baricentro della prossima legislatura. Perché la sommatoria dei collegi e del proporzionale ci darà un ruolo fondamentale".

Non può mancare un accenno al Movimento 5 Stelle, soprattutto dopo che Luigi Di Maio gli ha fatto lo sgarro, rifiutando il confronto in tv: "È Di Maio che aveva chiesto l'incontro televisivo con. Ha fatto un po' il ganassa. Se Di Maio scappa, i cittadini lo giudicheranno. Dove si candiderà, a Pomigliano D'Arco dove ha preso 59 preferenze l'altra volta? Ovunque Di Maio, che è il capo del M5s, deciderà di candidarsi metteremo un giovane o una giovane ricercatrice, una scienziata o uno scienziato. Una persona del Sud, con laurea e master, per spiegare che siamo dalla parte della scienza e non dalla parte delle bufale, i no vax, il passato degli apprendisti stregoni".

In questa sua chiacchierata a tutto campo Renzi parla a ruota libera, come sempre. E quando Bruno Vespa gli chiede se sarebbe disposto a rinunciare al ruolo di candidato premier, risponde in questo modo: "Lo abbiamo già fatto, nella sostanza.

Una cosa è quello che vale per il partito, dove è una decisione che prendono gli elettori delle primarie. Il candidato premier del Pd lo scelgono gli elettori delle primarie, il candidato premier della coalizione lo sceglie il Presidente della Repubblica".

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