Riforma Senato, Lotti: "Nessuna modifica"

Il governo tira dritto e vuole chiudere la partita sulla riforma del Senato. A spingere sull'acceleratore è Luca Lotti: "Non credo ci siano margini per la riforma dell’articolo 2". Ma è polemica

Riforma Senato, Lotti: "Nessuna modifica"

Alta tensione nella maggioranza. Il governo tira dritto e vuole chiudere la partita sulla riforma del Senato. A spingere sull'acceleratore è Luca Lotti: "Non credo ci siano margini per la riforma dell’articolo 2. Comunque vediamo - ha aggiunto - siamo disponibili a tutto, parliamo, discutiamo, trattiamo purchè, e lo abbiamo detto mille volte, non si torni indietro, non si riparta daccapo e purchè la riforma venga approvata il prima possibile". "Sono sempre ottimista, cerchiamo sempre il dialogo sia nel Pd sia nelle altre forze che sostengono la maggioranza che, sono convinto, saranno leali e manterranno la parola data. Non vedo grandi problemi - ha proseguito - lavoreremo, lavoreremo fino all’ultimo secondo, ma sono convinto che alla fine i numeri non mancheranno". Le parole di Lotti agitano e non poco le acque della maggioranza. Per Ncd risponde il senatore Roberto Formigoni: "Se il governo si intestardisce, è chiaro che va sotto. Per questo mi auguro che lasci libertà di voto. "L’elezione diretta e le funzioni di garanzia al nuovo Senato sono all’articolo 1 - ha detto -, si vota a scrutinio segreto ed è evidente che la grande maggioranza dei senatori voterà per tornare alla funzioni di garanzia".

Per Formigoni, la riforma costituzionale è un passaggio "storico", al quale però occorre apportare qualche modifica. "Portiamo a casa la polpa della riforma, su cui siamo d’accordo - ha detto a margine di un convegno a Milano -. Sul resto ci sono alcune cose da cambiare su cui c’è la maggioranza al Senato, perchè è bene che Renzi si convinca: i numeri non sono dalla sua parte". Arrivano critiche anche da parte della minoranza dem: "Penso che riforme così serie vadano fatte conun forte coinvolgimento delle forze politiche, se si comincia a fare ilpallottoliere, per vedere se si fanno con 150 o 160 voti, mi pare che non sicolga il senso di una riforma così rilevante", ha affermato Vannino Chiti,senatore Pd, oggi a palazzo Pirelli per il seminario ’Riforme costituzionali,ruolo di regioni e consigli regionalì, parlando con la stampa. Per Chiti è "possibile superare il bicameralismo paritario con una larghissimaconvergenza di forze politiche e credo sia un dovere ricercarla, così comeè un dovere migliorare questa riforma". Chiti ha aggiunto che dal punto divista dei cittadini e del gradimento della riforma del senato "leggiamo neisondaggi che vogliono superare il bicameralismo paritario, ma se c’èun’istituzione vogliono eleggere i loro rappresentanti. È possibile che iconsiglieri regionali siano i nuovi senatori, ma è anche possibile farlieleggere dai cittadini".

Infine in questo quadro suonano sinistre le parole di Fabrizio Cicchitto che in un'intervista al Mattino rivolge un avvertimento a Renzi: "Sui numeri non si può avere mai certezza. Basta vedere il precedente storico del governo Prodi. I numeri ci sono, se accompagnati da iniziative politiche". Il precedente nefasto di "Mortadella" agita e non poco il sonno di Renzi...

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