Pecore e capre non è che godano di grande fama nell'immaginario collettivo. «Meglio un giorno da leoni che cento da pecora»; «Sei un caprone». L'ormai mitico «capra, capra, capra» ripetuto all'infinito da un Vittorio Sgarbi proteso verso il malcapitato che lo contraddice, ne sono solo un esempio. Per la verità lo Sgarbi nazionale pare avere riabilitato l'animale cornuto (vedi intervista). Ed è proprio così, perché i ricercatori della prestigiosa Queen Mary University di Londra, hanno dimostrato che, per quanto possa sembrare un candidato insolito, la capra potrebbe arrivare a competere con il cane nella formazione di un legame emotivo con i proprietari.
Dopo 10.000 anni di addomesticamento, questo animale ritenuto un po' grezzo, un tantino sporco e dall'afrore non proprio simile allo «Chanel 5», si è dimostrato invece più intelligente di quanto si potesse pensare.
Finora la sua utilità riconosciuta era quella di fornire latte per i delicati «caprini» e carni dal sapore forte. Gli scienziati hanno dimostrato che, quando una capra non riesce a portare a termine un compito che le è stato affidato, mostra uno sguardo triste e implorante verso il padrone, come fanno solo determinati cani. Allo stesso modo, l'espressione della capra diventa disorientata e quasi giustificativa, quando gli si propone un obbiettivo chiaramente fuori della sua portata. Esattamente come fanno molti cani da riporto se il bastone è stato lanciato in una zona irraggiungibile: assumono un atteggiamento a metà tra la frustrazione e l'offerta di scuse per non poterlo recuperare.
«I nostri risultati» afferma il dottor Christian Nawroth «rendono chiara evidenza della comunicazione rivolta ai complessi esseri umani in una specie, come la capra, addomesticata in primo luogo per la produzione agricola, e mostrano somiglianze strabilianti con animali domestici e da lavoro o compagnia come cani e cavalli».
Per quanto la capra sia stato il primo animale ad essere addomesticato dall'uomo e nonostante vi siano un miliardo di questi animali nel mondo, è sempre stata trattata, al pari della pecora, come una bestia poco intelligente. Bollate in tal senso, queste due specie sono state trascurate, per quanto riguarda gli studi comportamentali che sono invece fioriti negli ultimi decenni a favore di cani, gatti e cavalli.
I test cui sono state assoggettate le capre, oggetto degli studi britannici, hanno inequivocabilmente accertato che la loro intelligenza (intesa come capacità di cavarsela in certe condizioni) è almeno pari a quella del cane.
In più costano molto meno del cane, hanno una media di vita simile (12 anni), godono di robusta salute e i tumori sono una rarità assoluta (al contrario di cani e gatti) fatto sul quale si basò in passato la fama del siero di Bonifacio, estratto dall'intestino delle capre.Non sarà che presto, dal divano in salotto, si sentirà belare anziché abbaiare?
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.