La fiducia al Rosatellum Bis a Montecitorio tra le contestazioni

Passano le prime fiducie sulla legge elettorale. Il M5S: "Solo Mussolini aveva fatto cose simili". Mdp attacca Gentiloni. Forza Italia, Lega e salviniani fuori dall'aula

La fiducia al Rosatellum Bis a Montecitorio tra le contestazioni

Il governo incassa le prime fiducie sul Rosatellum bis tra le proteste in piazza e un'Aula pressoché vuota. In entrambi i casi sono stati poco oltre 300 i voti a favore: la fiducia è passata grazie ai sì di Pd, Ap e le altre forze che sostengono l'esecutivo. Non hanno invece partecipato al voto gli altri sottoscrittori del patto sulla legge elettorale, Forza Italia e Lega, che però daranno entrambe il via libera finale alla riforma, così come i verdiniani e i fittiani. Domani terzo ed ultimo voto di fiudcia, poi in serata il voto finale.

La giornata si sdoppia: da una parte le dichiarazioni di voto in un'Aula mai piena, idem per i banchi del governo - assenze, soprattutto quella del premier Paolo Gentiloni, stigmatizzate dalle opposizioni - con toni che non trascendono mai e in un clima tutto sommato tranquillo. Dall'altra le due piazze. Dove, invece, la temperatura si surriscalda e i toni salgono di livello. Ad aprire le "danze" sono i Cinque Stelle: già prima che inizino i lavori dell'Aula dalla piazza antistante Montecitorio si levano grida e cori contro il governo, accusato di fare come "Mussolini, che mise la fiducia sulla legge elettorale". Nel mirino dei pentastellati finisce anche il capo dello Stato, Sergio Mattarella, "reo" di aver avallato la fiducia.

Anche la sinistra si scaglia duramente contro Pd e governo. Prima in Aula, poi in piazza. "Da oggi c'è una distanza incolmabile tra noi e il governo", mette subito in chiaro Alfredo D'Attorre di Mdp. Che quindi lancia l'affondo: "La fiducia sulla legge elettorale rappresenta un'altra macchia indelebile sulla storia di questa legislatura, in cui il governo ha ripetutamente espropriato e umiliato quest'Aula. Oggi Gentiloni perde la faccia. E forse sappiamo chi è il mandante neppure troppo occulto di questa gravissima forzatura democratica. Forse l'interesse del segretario del suo partito, caro presidente del Consiglio, è anche farle perdere la faccia".

Ma a farla da padrona oggi, più che l'Aula, è stata la piazza, o meglio le due piazze: davanti Montecitorio è andata in scena la protesta del Movimento 5 Stelle, una vera e propria maratona a "difesa della democrazia". I pentastellati bisseranno domani, quando è atteso anche Beppe Grillo. A pochi metri di distanza, in piazza del Pantheon, sfilano a uno a uno i big di Mdp e Sinistra italiana.

E i toni contro il governo e la sua maggioranza non sono certo più teneri di quelli dei 5 Stelle: "Il Pd logora la democrazia, il Rosatellum bis è inaccettabile", sentenzia Massimo D'Alema.

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