Un'altra spina nel fianco, per Forza Italia, è rappresentato dalla Democrazia cristiana di Gianfranco Rotondi. Il leader del movimento che si ispira ai valori della vecchi Dc ha mostrato fin qui un'inalterabile fiducia e fedeltà all'alleato Berlusconi. Solo che le paventate ipotesi di nuove maggioranze con un Salvini nella posizione di leader proprio è indigeribile. A meno che il capo del Carroccio non faccia un passo indietro rispetto alla sua velenosa polemica contro le autorità ecclesiastiche e segnatamente contro il pontefice. «Oggi rispettiamo il travaglio di Forza Italia - spiega Rotondi in una nota diffusa ieri in coincidenza con il Comitato di presidenza di Palazzo Grazioli -, partito con cui siamo federati e al quale dobbiamo la sopravvivenza di un'esperienza popolare e liberale in questo Paese. Poi anche noi Dc condivideremo col presidente Berlusconi una riflessione su strategie e obiettivi. La riflessione sarà comune perché veramente Silvio è uno di noi, non solo perché ha attaccato i manifesti della Dc nel '48, ma soprattutto perché ha voluto bene al nostro partito, lui più di molti leader democristiani scappati via nel naufragio del 1994.
Posso solo anticipare - e l'ho fatto ieri nella riunione di gruppo - che, rispetto alle eventuali elezioni di settembre, noi Dc abbiamo un limite invalicabile: non possiamo sostenere un candidato premier in polemica se non addirittura in concorrenza con il Papa». PFB- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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