Nadia Muratore
da Asti
È mistero intorno al singolare furto dell'urna con il cervello di San Giovanni Bosco dalla Basilica di Colle Don Bosco, nel comune di Castelnuovo di Asti, paese natale del Santo. La reliquia si trovava dietro l'altare maggiore, nella parte inferiore della basilica, e gli ultimi ad aver visto al suo posto l'ampolla contenente la reliquia sono un gruppo di pellegrini provenienti della Lombardia, che hanno visitato la Basilica intorno alle 19. Molto probabilmente i ladri si sono introdotti nella chiesa poco prima della chiusura, visto che i salesiani si sono accorti del furto proprio nel momento in cui stavano serrando le porte. Davanti alla teca è stato messo un cartello con la scritta: «Vetrina in allestimento». Sul furto indagano i carabinieri, mentre si continua a perlustrare il territorio alla ricerca di possibili indizi.
Alla Congregazione dei Salesiani, non risultano, in passato, altri furti o tentativi di sottrarre reliquie del santo la cui opera a favore della gioventù è presente in 90 Paesi del mondo con 1600 istituti. È indubbio, però, che si tratti di professionisti ed è molto probabile che si tratti di un furto su commissione, a meno che non si voglia pensare ad uno sgarbo nei confronti dei devoti del santo, tanto amato anche da Papa Bergoglio. In occasione dei 200 anni della sua nascita, nel 2015, Papa Francesco - la cui famiglia è originaria dell'Astigiano - gli ha reso omaggio nella basilica di Maria Ausiliatrice, a Torino. In quella occasione aveva ricordato: «Sono tanto riconoscente ai salesiani, per quello che hanno fatto per la mia famiglia. Mia mamma e mio papà - aveva aggiunto - sono stati sposati da un salesiano, missionario della Patagonia, che mi ha molto aiutato nella mia vocazione».
Le indagini non tralasciano alcuna pista e gli inquirenti lavorano nel riserbo più stretto, come ha precisato Don Ezio Orsini, rettore della Basilica di Castelnuovo: «Non verranno fornite ulteriori indicazioni al fine di non ostacolare l'inchiesta in corso». E poi ha aggiunto: «Siamo molto addolorati ma anche sicuri che si possa trafugare una sua reliquia ma non si possa rubare don Bosco a noi e ai tanti pellegrini che ogni giorno visitano questi luoghi».
Del furto ha parlato anche l'arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia, che ha detto con fermezza: «Invito chi ha sottratto la reliquia a restituirla subito, senza
condizioni: perché si possa chiudere questa pagina dolorosa e continuare degnamente a poter onorare la memoria di don Bosco nel suo luogo natale. Questa è proprio una di quelle notizie che non si vorrebbero mai sentire».
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