"Sì allo ius soli entro l'anno". Il patto segreto tra Gentiloni e Vaticano

Stretto un accordo tra governo e Vaticano per approvare lo ius soli. Pressing dei vescovi su Alfano e centristi. In campo anche Avvenire. L'ira del centrodestra: "È gravissimo"

"Sì allo ius soli entro l'anno". Il patto segreto tra Gentiloni e Vaticano

Si parla di intesa sottobanco per far approvare la legge, che regala la cittadinanza ai figli degli immigrati clandestini nati in Italia, entro la fine dell'anno. Prima, cioè, che finisca la legislatura e il Pd perda Palazzo Chigi. A portare avanti questo funesto patto, stando al retroscena pubblicato oggi da Repubblica, sarebbe monsignor Rino Fisichella, ora presidente del Consiglio pontificio per l'evangelizzazione. A lui toccherrebbe il compito di pressare Angelino Alfano a far votare lo ius soli ai suoi uomini di Alternativa popolare. Un compito che ora indigna il centrodestra.

"Se fosse vero sarebbe gravissimo dal punto di vista politico e dal punto di vista istituzionale", tuona a Montecitorio Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera. "Abbiamo già il Concordato, abbiamo i Patti Lateranensi- continua - ci bastano". Le indiscrezioni di un accordo tra Gentiloni e il Vaticano per smuovere Alfano e fargli votare lo ius soli stanno infiammando il centrodestra. Il Partito democratico, da solo, non ce la farebbe. Non ha abbastanza voti. Ha bisogno di quelli di Alternativa popolare. Ma, in area centrista, le acque sono piuttosto agitate. In Sicilia tre senatori (Bruno Mancuso, Pippo Pagano e Salvatore Torrisi) hanno deciso di dare il proprio appoggio a Nello Musumeci, mentre in Lombardia Roberto Formigoni, Gabriele Albertini e Maurizio Sacconi hanno adeito al progetto di Stefano Parisi. A Palazzo Madama, dove da sempre i numeri sono contati, non ci sarebbe margine per portare a casa lo ius soli. Ancora oggi il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha ribadito il "no" alla fiducia: "Una legge giusta con un metodo di approvazione sbagliato, potrebbe rendere sbagliata anche la norma".

L'idea del premier Paolo Gentiloni è di passare dalle stanze Vaticane per far leva sulle coscienze dei cattolici. Ieri Avvenire ha già fatto il suo. Ha pubblicato una prima pagina a sostegno dello ius soli. Tutti italiani non ancora concittadini scrive a caratteri cubitali il quotidiano della Cei mettendo sullo sfondo i volti degli immigrati senza cittadinanza. È il primo passo di un disegno più ampio. Secondo Repubblica, Monsignor Fisichella, ora, dovrà far leva su Alfano per fargli "reclutare il massimo dei consensi possibili nelle sue fila" e arrivare così al via libera entro la fine della legislatura. Un'ipotesi che sta facendo venire il mal di pancia a molti.

"L'Italia è uno Stato sovrano - attacca Brunetta - non ha bisogno di fare accordi, né espliciti nè impliciti, con uno Stato straniero per approvare o meno una legge". Qualora il governo dovesse forzare la mano, il centrodestra darà battaglia in Parlamento e nel Paese.

"Faremo tutto quello che si può fare secondo le regole democratiche per impedire che diventi legge", promette Brunetta annunciando, qualora dovesse essere approvata la legge, il referendum abrogativo. Anche per il vice presidente del Senato, Roberto Calderoli, si tratta di "un'indebita intromissione di uno Stato estero nella nostra politica".

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