Ciak, Festa della Lega a Cervia e Milano Marittima. Riecco Matteo Salvini dopo tuoni e fulmini che venerdì sera hanno rovinato la serata al popolo leghista. Al bar il ministro dell'Interno si è pure esibito come deejay alla consolle, mentre una folla di bagnanti, molte le donne scatenate in costume leopardato stile cubista, intonava l'inno di Mameli. Sì, proprio Fratelli d'Italia e schiava di Roma e tutto il resto che la patria chiamò. Altro che Va' pensiero, qui bisogna resettare orecchie, memoria, forse anche il cervello e ancora si fatica.
Nessuna terrazza romana e niente grande bellezza, siamo nel kitsch più puro e perfetto, senza contrappunto, sfondo, nostalgia. Dopo la tempesta, tutti di nuovo in spiaggia sotto il sole, nella Camp David romagnola che è l'Hotel Miami abitato da Salvini: appena esci hai solo il fastidio di scegliere tra la sabbia dell'albergo e del Papeetee. Salvini non ha avuto bisogno di passare dal bar per ritrovarsi a ondeggiare con in mano un mohito: rum bianco cubano, succo di lime fresco, ramoscelli di menta, cucchiaini di zucchero di canna, acqua di seltz. Il cocktail preferito da Hemingway. Eccola qui, venuta su dal nulla, la serata d'addio al Papeete Beach e alla sua riccanza, conclusa con una biciclettata del ministro da Milano marittima a Cervia.
Nella bacheca mentale di Salvini venuto fuori dalle vacanze balneari ma non dalle aspirazioni che si estendono dall'Alpi alle Piramidi e forse anche oltre, c'è un elenco di appuntamenti in giro per l'Italia, domani Milano Rogoredo, Colico, poi un grand tour per il Sud, da far paura a chi voglia mantenere in vita il governo. Il vicepremier, danze a parte, sembra in piena campagna elettorale. Gli ultimi sondaggi dicono che appena il 2 per cento dei leghisti vorrebbero una nuova alleanza con i grillini, nonostante Luigi Di Maio dal Corriere chieda «Basta con le liti». Ma se anche Salvini lo rassicura, ormai chi crede alle parole?
Non è deciso quale possa essere il casus belli che scatenerà la rottura definitiva con i 5stelle. Non l'autonomia, perché poi chi voterebbe mai Salvini al Sud? A Ferragosto sarà con il comitato per la sicurezza a Castelvolturno, provincia di Caserta. Altra narrazione dalla Lega di Bossi, dove era Pontida il cuore dell'estate. Dopo Ferragosto il ritorno a Milano e le vacanze con la figlia.
Ma l'oggi è il duello col presidente del consiglio Giuseppe Conte. Martedì è previsto il bis del mezzogiorno di fuoco del 15 luglio scorso. Allora il vicepremier aveva convocato al Viminale le parti sociali per discutere di manovra. «Scorrettezza istituzionale» si era inviperito Conte, ricordando al vicepremier che la titolarità è sua e che il suo primo interlocutore è il ministro dell'Economia, Giovanni Tria. Ma il messaggio di Salvini era proprio quello: il vero premier sono io.
Salvini ha anche lanciato la sua bombetta a Fdi in cerca d'alleanza. Il partito della Meloni ha proposto Alessandro Meluzzi come presidente dell'Emilia Romagna? Salvini l'ha asfaltato con il sottosegretario ai Beni culturali Lucia Borgonzoni. «C'è un partito che ha il 40% dei voti, la Lucia ha un bel nome, consenso sui social e non solo. L'Emilia è una terra ostica e lei ha ottenuto già un buon risultato nel 2016» i commenti sulla spiaggia.
Nel frattempo il vicepremier ha ingoiato l'incontro tra Conte e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che deciderà le sorti dei personaggi lanciati dalla Lega per la Commissione. Nell'attesa di settembre, girano nomi e incarichi. «I portafogli indicati sono Commercio, Agricoltura e Concorrenza» dichiara Salvini. Dietro le quinte si parla di Industria, di Gian Marco Centinaio, Massimo Garavaglia, Giulia Bongiorno.
Giancarlo Giorgetti stesso si è sfilato da tempo in una specie di lascia o raddoppia. E c'è chi ipotizza che sarà su un incidente europeo che potrebbe saltare il governo: «Prima gli italiani». Ma sarebbe un gioco pericoloso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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