Il governo prova a chiudere il cerchio per evitare una procedura di infrazione da parte di Bruxelles. Nelle ultime settimane sia da parte di Salvini che da parte di Di Maio sono arrivate delle aperture che hanno stemperato le tensioni con l'Ue. Salvini ha più volte affermato che "nessuno si attacca ai decimali". E così l'ipotesi che il deficit in manovra possa scendere dal 2,4 per cento al 2,2 è diventata giorno per giorno più concreta. In mezzo ci sono le parole del governo e gli avvertimenti dell'Ue che di fatto adesso chiede interventi concreti. La parola d'ordine ormai è "mediazione". E Salvini e Di Maio hanno dato a Conte la tessera di "regista" delle operazioni per portare a casa la manovra senza la scure di Bruxelles. Secondo quanto riporta un retroscena del Corriere, anche nelle stanze del governo comincia a circolare l'ipotesi che si possa andare verso un ridimensinamento delle misure principali come quota 100 e reddito di cittadinanza. La riduzione sul fronte delle risorse potrebbe essere tra il 30 e il 50 per cento.
Adesso in questo quadro spunta un nuovo paletto per dare un freno ulteriore alla manovra. Si tratta del 2 per cento nel rapporto tra deficit e Pil definita da Bruxelles "soglia massima di tolleranza". Conte ha più volte affermato che non accetterà compromessi sotto il 2 per cento, ma la sensazione è che il 2,4 annunciato col Def adesso è lontanissimo. C'è una data fondamentale da tenere d'occhio: il 19 dicembre.
All'appuntamento con l'europa l'Italia dovrà arrivare già con la manovra approvata almeno da un ramo del Parlamento per scongiurare l'avvio della procedura di infrazione. La resa dei conti è vicina e il governo rischia di lasciare sul campo di battaglia le promesse fatte in campagna elettorale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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