I giochi sono ormai fatti. Salvini si lascia alle spalle la fiera delle candidature e pensa al futuro. Fissa paletti, indica percorsi, suggerisce. Batte sull'immigrazione. «Per il primo anno di governo Salvini il numero è zero. Dobbiamo smaltire un arretrato di clandestini di mezzo milione. La prima opzione è blindare i confini, dalle Alpi alla Sicilia. Basta, non si passa, stop. L'Islam di oggi è un pericolo». Non teme sorprese sulle alleanze. «Mi fido di Berlusconi e dei patti chiari perché abbiamo scritto insieme un programma, non ci siamo incontrati al bar per prendere un caffè». Ribadisce che la legge Fornero va cancellata. Indica che un suo eventuale governo avrà tra i ministri Bagnai, Borghi e Siri. Va a testa bassa su Bruxelles: «Siamo gli unici fessi che non diamo da mangiare ai nostri figli, perché lo chiede l'Europa. L'Unione ha già 52 dazi che proteggono merci europee. Io dico che, come Trump difende lavatrici e pannelli solari, abbiamo il dovere di tutelare alcune nostre produzioni, penso al tessile, alle scarpe, ai giocattoli e quello che mangiamo e beviamo». Prima di tutto questo però ci sono le elezioni. Il Carroccio ha preferito puntare da una parte sui big, dall'altra sui giovanissimi, in qualche caso studenti universitari o lavoratori in erba. Salvini, in primis, correrà per il Senato, col proporzionale, in Calabria 1, Lazio 1 (Roma), Lombardia 4 (Milano), Liguria 1, Sicilia 2 (Catania, Messina, Acireale e Siracusa). Il Senatùr, Umberto Bossi, è stato candidato, invece, come capolista al Senato nella circoscrizione Lombardia 3 (Varese, Como e Lecco). «Adesso Bossi mi dà del cretino tre giorni su sette, ma il rispetto e la gratitudine umana sono dei valori».
L'avvocato Giulia Bongiorno correrà come capolista al Senato in Lombardia 5 (Cologno, Monza, Sesto), Lazio 2 (Roma Collatino, Viterbo, Guidonia), Piemonte 1 (Torino), Liguria 2 (seconda dopo Salvini) e Sicilia 1 (Palermo). In quest'ultima regione, a seguirla, ci saranno Santo D'Alcamo, Patrizia Battello e Gioacchino Picone. In Liguria correranno anche il presidente del consiglio regionale Francesco Bruzzone e l'assessore Edoardo Rixi. C'è poi il segretario del Sap Gianni Tonelli, indicato come capolista in Emilia 3 (Bologna). Sempre in Emilia, per il Senato, le pedine schierate sono l'ex candidata a sindaco Lucia Borgonzoni e il consigliere economico di Salvini, Armando Siri.
La Toscana vede giochi complessi. L'economista anti euro Claudio Borghi Aquilini dovrà scontrarsi col ministro dell'economia Pier Carlo Padoan a Siena, dove correrà per l'uninominale, ma i suoi paracadute saranno, al proporzionale, sempre per la Camera, Toscana 2 e 4. Nel Granducato correranno anche i giovanissimi Lorenzo Gasperini (Livorno) ed Edoardo Ziello (Pisa) per l'uninominale, la consigliera regionale Elisa Montemagni e Manfredi Potenti per il proporzionale. Tra i più rodati l'assessore aretino Tiziana Nisini, quello grossetano Mario Lolini e il consigliere regionale Manuel Vescovi. L'economista Alberto Bagnai andrà allo scontro con Matteo Renzi a Firenze 1, per il Senato, ma sarà anche capolista in Abruzzo 1 (Pescara e L'Aquila), Lazio 3 (Frosinone, Velletri e Fiumicino).
Massimiliano Fedriga si potrà votare in Friuli 1 come capolista, mentre il collega Gian Marco Centinaio sarà schierato all'uninominale in Lombardia. Roberto Calderoli sarà capolista in Lombardia 2 (Bergamo) per l'uninominale, mentre Giancarlo Giorgetti sarà, per il proporzionale alla Camera a Varese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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