Il governo dell'inciucio è fatto e finito. Il premier ha sciolto la riserva e ha presentato a Sergio Mattarella la lista dei ministri del nuovo esecutivo. Alcune conferme, tante novità e alcuni nomi inaspettati. Domani, giovedì 5 settembre, Giuseppe Conte alle ore 10 sarà al Palazzo del Quirinale per il giuramento dei componenti del nuovo esecutivo e, a seguire, a Palazzo Chigi si terrà la cerimonia di insediamento del nuovo governo con la prima riunione del Consiglio dei Ministri.
Tutto è pronto, ma il nuovo accordo non piace a Matteo Salvini che da giorni ormai accusa gli ex alleati di governo di essersi inchiodati alla poltrona. Il leader della Lega non usa mezzi termini per definire i gialli e i rossi, questo governo è "nato fra Parigi e Berlino e dalla paura di mollare la poltrona, senza dignità e senza ideali, con persone sbagliate al posto sbagliato". Ma nonostante Salvini, ora, si trovi all'opposizione e giura di farla con tutte le sue forze, promette che la Lega lavorerà "come e più di prima, non potranno scappare dal giudizio degli Italiani troppo a lungo: siamo pronti, il tempo è galantuomo, alla fine vinceremo noi".
Sui social, Salvini esprime tutto il suo disappunto per questo esecutivo: "Record di ministri e poltrone! Competenze poche, paura del voto tanta. Siamo già al lavoro Amici miei, non potranno scappare dagli Italiani a lungo. Nel frattempo limitiamo i loro danni e ci prepariamo a tornare a vincere. Io non mollo!"
Ovviamente, un "pensiero" non poteva che andare anche a Luigi Di Maio che quatto quatto si è preso il ministero degli Esteri. "Di Maio - dice - arriva agli Esteri. Agli Esteri Luigi Di Maio. Cioè, uno passa in 15 giorni dal ministero del Lavoro e Sviluppo economico agli Esteri. Invidio quelli che riescono a diventare ministro del Lavoro e degli Esteri nello stesso mese di agosto, potere della poltrona e della sopravvivenza". Il leader del Carroccio è davvero un fiume in piena e senza dubbio dice ai suoi sostenitori che "penso che sia l'ultimo giro di spartizione abusiva di poltrone per la sinistra che è minoranza in tutta Italia. Ringrazio Conte, Renzi e Di Maio. Sono contento di aver smascherato i burattini che scappano dalle elezioni, avete messo le riserve delle riserve".
Fra tante frecciatine e smascheramenti, Salvini si rivolge anche a Sergio Mattarella: "Presidente Mattarella, lei parlava di un governo di lunga durata, di grande respiro, con solidi principi e un programma comune, non le viene da ridere, da sorridere? Non era meglio chiamare al voto 60 milioni di italiani, non 60mila militanti del sì sulla piattaforma Rousseau? Poi è arrivata telefonata da Berlino 'si fa così', da Parigi 'si fa così' e da Bruxelles 'si fa così'".
Nei prossimi giorni si voterà la fiducia in Camera e Senato e proprio qui Salvini promette di guardali "in faccia, i senatori Pd e 5Stelle, che si sono insultati, querelati e si sono anche picchiati fino a qualche tempo fa, e ora vanno a braccetto nel consiglio dei ministri.
Nei prossimi gironi daremo voce a voi e tireremo fuori tutte le beghe di questo governo, scandalini, scandaletti, conflitti di interessi, contraddizioni, denunce. Faremo le barricate e vi do la mia parola di onore che in Parlamento non passerà mai una nuova legge Fornero".
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