Dopo la vittoria di Christian Solinas in Sardegna, il crollo vertiginoso del M5S e l'affermazione schiacciante del centrodestra, i discorsi politici si ampliano dal locale al nazionale. Prima il Molise, poi il Friuli, Trento e Bolzano, l'Abruzzo e infine l'Isola: il centrodestra unito non solo vince, ma convince. In molti dunque si chiedono: perché Salvini non molla i grillini, va all'incasso di sondaggi che lo danno in netto vantaggio su tutti e ripropone un governo di centrodestra?
"Gli italiani vogliono cambiare", diceva Antonio Tajani a poche ore dalle prime notizie sul voto sardo riferendosi ad una alleanza di governo giallo-verde piuttosto atipica rispetto ai risultati elettorali regionali. Ma Salvini, per ora, non sembra intenzionato a cambiare né idea né partner di governo. "Io col vecchio centrodestra non tornerò mai, questo deve essere chiaro", declina oggi il ministro dell'Interno in un'intervista a Repubblica. La dichiarazione sembra senza appelli né ripensamenti. "Governiamo insieme nelle regioni, nei comuni - spiega - Ma finisce lì".
Certo, ora c'è da puntellare un governo che esce malfermo dalle competizioni regionali. Una delle due gambe, quella leghista, è in gran forma. Ma l'altra trema sotto i colpi dei flop elettorali. Di Maio si è classificato terzo sia in Abruzzo che in Sardegna, dove non solo è sceso ben al di sotto la soglia "limite" del 20% ma ha anche disperso centinaia di migliaia di voti rispetto alle politiche. Dal 42,5% di marzo 2018 i Cinque Stelle sono arrivati ad un misero 9%. Non sorprende dunque che nel Movimento in molti abbiano iniziato a chiedere la testa del capo politico, senza attendere la promessa riforma interna.
Le difficoltà ci sono e il governo trema. Salvini, però, prova a tendere una mano al collega grillino. "È stato un voto locale, che non incide affatto sulle scelte nazionali", sostiene. "Io non mi sento più forte e Luigi non deve sentirsi più debole". In politica però non si regala nulla in cambio di niente. È evidente che oggi il leghista ha più vigore del grillino ed è improbabile che non lo faccia pesare sui temi che contano, come la Tav: "Farò di tutto - avverte - perché l'opera si realizzi".
Da ieri Salvini ripete come un matra che "va tutto bene, andremo avanti" e resta sordo ai richiami (giustificati) del centrodestra. A livello locale funziona, ma su quello nazionale per il ministro "giochiamo con altri schemi".
Lui intende "rispettare" l'alleanza di governo e "l'impegno preso con i cittadini". Intanto, però, il centrodestra continua a volare e il M5S a cadere senza sosta. E dopo le Europee? "Ho dato la mia parola e la mia parola vale 5 anni e non cinque mesi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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