Se i sondaggi si trasformassero automaticamente in voti, allora Salvini potrebbe esultare. Il mattino che ha l'oro in bocca per la Lega oggi significa un 32% dei consensi con 5 punti in più dei grillini. Certo: la scaramanzia, per chi ci crede, impedisce di cantare vittoria prima che il gatto sia nel sacco. Ma c’è un altro dato che potrà interessare il leader del Carroccio.
È cosa nota l’amore di Salvini per i social network: su Facebook ha oltre tre milioni di follower (sempre in crescita) e più volte ha stigmatizzato l’informazione “tradizionale” in favore della Rete. “Per fortuna che c’è internet”, è uno dei motti salviniani. Bene. Oggi è stato caricato online uno studio basato sull’Intelligenza Artificiale che potrebbe “dimostrare”, dati alla mano, il consenso che è in grado di raccogliere anche su Twitter. Mattia Manzati, Angelo Calabrò e Emiliano Negri, tre giovani imprenditori con base a Milano, hanno sviluppato un algoritmo in grado di calcolare quanti utenti (unici) sono a favore e quanti contrari al ministro dell’Interno.
I risultati sono in qualche modo sorprendenti. Ad oggi su 75.006 tweet analizzati, con un indice di confidenza del 95,21%, il consenso diel vicepremier su Twitter arriva oltre il 76%. Con un debole 24,89% di contrari. In termini assoluti si tratta di 13mila utenti unici (persone) favorevoli e oltre 4mila contrari. Per decine di migliaia di cinguetii analizzati. Non si tratta di un progetto politicizzato”, ci tiene a precisare Emiliano Negri al Giornale.it. I tre autori non sono leghisti e il contatore avrebbe potuto dare un risultato contrario al ministro. Non è la politica che li interessa, insomma. Il loro obiettivo era quello di “sviluppare gli strumenti tecnologici” e “allenare il meccanismo di intelligenza artificiale”. Oltre, ovviamente, ad analizzare un fenomeno (Salvini) che sta polarizzando sempre di più cittadini e comunicazione. “È l’argomento del momento – dice Negri - attrae le persone a scrivere di lui, ha rubato la scena al Movimento Cinque Stelle, la stampa ne parla (bene o male) e lui monopolizza telegiornali e giornali, siti di opinione e non”.
L’algoritmo funziona così. Il sistema scarica in tempo reale migliaia di post da Twitter contenenti #hashtag relativi a Matteo Salvini. Poi un algoritmo di machine learning lo analizza e ne predice il livello di consenso. A quel punto è pronto per finire nel calderone dei “favorevoli” e dei “contrari”. “Abbiamo allenato il nostro algoritmo catalogando manualmente più di 2.830 tweet – spiegano gli autori sul sito - e ad oggi ha un indice di precisione del 95.21% (su un campione di 2.830 tweet, ne ha sbagliati 136)”. Non male. Anche perché “l'algoritmo è imparzialmente allenato su un campione di tweet scelti casualmente fra il pool di 75.006 cinguettii in database" e “ogni giorno vengono aggiunti e catalogati automaticamente i nuovi tweet". Anche chi si collega sul sito può aiutare l’AI a raggiungere “un indice di confidenza tendente al 100%”.
Non sono ovviamente mancate le critiche. L'algoritmo analizza tutti i tweet riguardanti Salvini, li scompone e li categorizza. Può incappare in qualche errore, ma sono stati creati dei sistemi di difesa. I cosiddetti “bot” (sistemi che producono cinguetii in automatico), per esempio, sono stati “superati” tenendo conto del numero di utenti favorevoli e non del numero complessivo di tweet.
“Se uno scrive 400 messaggi a favore del ministro e un altro solo 200 – spiega Negri – l’algoritmo li conta comunque solo come due individui”. “Il sistema”, ammettono, “non è perfetto”. Ma di certo è “abbastanza significativo” di una “tendenza su Twitter” nei confronti di Salvini. E per ora il 76% di chi ne parla lo fa a suo favore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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