Altro che 240mila euro, il famoso «tetto» da applicare ai compensi delle aziende pubbliche non vale per i collaboratori della Rai che lo sfondano alla grande. Non solo conduttori di show e star a vario titolo, ma anche giornalisti che per realizzare quattro interviste di mezz'ora in un mese, come Lucia Annunziata, riescono a farsi dare dalla Rai 460mila euro all'anno, per tre anni (totale 1,38 milioni). Malgrado le ripetute interrogazioni parlamentari per far rispettare dalla tv di Stato l'obbligo di trasparenza sugli emolumenti, è un documento fuoriuscito da Viale Mazzini e pubblicato dalla Stampa a fare un quadro sui contratti firmati dal direttore generale Antonio Campo Dall'Orto, finora sempre tenuti nascosti perché - sostiene la Rai - la loro pubblicazione svantaggerebbe l'azienda rispetto ai competitor privati. E infatti l'immediata reazione della Rai è un esposto alla Procura di Roma per la diffusione di «documenti riservati contenenti informazioni sensibili sulla gestione aziendale» ad uso interno e del Cda, «azioni che procurano un danno significativo all'azienda chiamata ad operare in un mercato concorrenziale».
Nel documento si scopre che Michele Santoro, uscito dalla Rai qualche anno fa con una buonuscita milionaria (pari a 30 mensilità del suo ex superstipendio), è riuscito a rientrare in Rai e sempre a caro prezzo per le casse di Viale Mazzini. Il giornalista, che qualche tempo fa si lamentava che i vertici Rai non gli facessero un contratto («La Rai di Renzi ha chiuso il dialogo con me. Peggio di quando c'era Berlusconi» denunciava Santoro) ha firmato un altro contratto d'oro con la Rai tramite la sua Zerostudios, società di produzione da lui creata che riceve da Viale Mazzini 2,7 milioni di euro per realizzare tre programmi. La somma contempla anche una clausola che impegna Santoro «a rinunciare agli atti e all'azione relativi al giudizio promosso nei confronti della Rai». Con i soldi si risolve tutto.
«Santoro e Annunziata, comunisti con triplo Rolex a spese dei cittadini» attacca Maurizio Gasparri, senatore azzurro della Vigilanza, mentre il capogruppo Renato Brunetta chiede che la Rai ufficializzi le indiscrezioni sulle cifre.
Sempre tra i giornalisti esterni, altri compensi superiori ai 240mila euro (la Rai attende ancora un chiarimento dal Tesoro sull'applicazione del tetto anche ai collaboratori, altrimenti il Cda è pronto a interpretare la legge nel modo più stringente per evitare guai con la Corte dei conti) sono quelli di Massimo Giletti, che ha un minimo garantito di 500mila euro lordi, e nel 2016 - scrivono Paolo Baroni e Paolo Festuccia sulla Stampa - ha avuto un conguaglio extra di 313mila euro. Una colonna Rai come Bruno Vespa, anche lui esterno, ha un contratto base per il triennio 2014-2017 di 1,3 milioni euro «con una riduzione del 15,40 per cento rispetto al triennio precedente e un massimo insuperabile di un 1,8 milioni», come spiega lui stesso in una lettera a Dagospia: «Il mio compenso per una prima serata speciale è di 30mila euro e non 89.250 come scritto». Piero Angela ha un contratto di collaborazione dal 2013 al 31 agosto 2017, che vale 1,8 milioni di euro in tutto, compresa «la partecipazione alla realizzazione di collane di dvd di carattere scientifico e storico». Con il meccanismo dei conguagli, il presentatore Fabrizio Frizzi ha portato a casa 181mila euro in più rispetto al contratto base, mentre l'autore e regista Michele Guardì (Mezzogiorno in famiglia, Unomattina) con gli extra si è fatto un gruzzolo invidiabile, 586mila euro. I super-ricchi della tv pubblica però sono altri. Nella parte più alta della classifica c'è Antonella Clerici, conduttrice tra i fornelli, che ha un'esclusiva con la Rai per 3 milioni di euro, 1,5 all'anno. Fabio Fazio si attesta su queste cifre, ma il suo nome non c'è nel dossier. C'è invece quello di Flavio Insinna (Affari tuoi), supercompenso da 1 milione e 420 mila euro l'anno. Già noti, e oggetto di qualche polemica, i 650mila euro che Carlo Conti riceve per condurre il Festival di Sanremo. Il suo contratto sarebbe attorno al milione e mezzo di euro l'anno, più una cifra per gli extra (60.500 euro incassati per una settimana in più, cifra da cui la Rai ha trattenuto 14 mila euro come penale «per la partecipazione del collaboratore al programma Amici», su Mediaset).
E il dg Dall'Orto, con i poteri da amministratore delegato conferiti dalla riforma Rai, ha aperto senza sosta il portafogli della tv pubblica: 129 contratti firmati negli ultimi sei mesi, per 340 milioni di euro. Non c'è tetto che tenga.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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