C'è un Nazareno d'emergenza, tra Pd e Forza Italia, per affrontare la tragedia umanitaria in corso al largo delle nostre coste. Renzi oggi andrà a discutere con i suoi colleghi europei forte di un mandato bipartisan votato ieri alla Camera che non esclude più l'uso della forza per combattere le mafie che impestano le coste Nordafricane e il mar Mediterraneo. Ormai è chiaro a (quasi) tutti che il problema va risolto all'origine, per esempio affondando i barconi prima che imbarchino il loro carico umano. Su questo, maggioranza e opposizione ormai non hanno più dubbi, e non è la prima volta che su emergenze internazionali Forza Italia va in aiuto a un governo di sinistra che su temi del genere rischia di non avere i numeri necessari. Accadde, per esempio, ai tempi del governo Prodi per le missioni in Afghanistan e Irak.
Per capire che l'uso della forza per fermare gli scafisti non sia cosa da fascisti o invenzione di Salvini, basta sfogliare la raccolta dei giornali. La invocò Casini ai tempi dell'esodo dall'Albania, lo teorizza con forza Francesco Rutelli che se non erro fu candidato premier della sinistra.
A pensarla diversamente da questi due pericolosi estremisti restano in pochi, capitanati da Laura Boldrini. La presidente della Camera, ospite l'altra sera da Floris su La7, ha teorizzato che anche gli scafisti vanno tutelati perché «disperati senza un euro che si prestano a guidare i barconi pur non essendone capaci in cambio della traversata gratis». Come dire: se un disperato rapina una banca e mette a rischio la vita di clienti e dipendenti, lasciamolo fare. Poverino, va capito e se poi ci scappa il morto pazienza. Lei è sempre pronta a partecipare al funerale, tailleur e lacrima d'ordinanza, meglio se di Stato e in diretta tv.
Fa un certo effetto sentire parole simili da chi presiede il cuore della politica italiana. Noi la conosciamo e facciamo spallucce, ma all'estero potrebbero pensare che l'Italia ormai è un paese fuori controllo e senza più difese.
A me la Boldrini sembra una scafista che sta portando coscientemente il suo equipaggio di seicento deputati, più o meno disperati, e la sua istituzione, ad affondare in mezzo al mare della vergogna. Meglio aggrapparsi alle parole che Renzi ieri ha affidato al New York Times : «Non tutti i passeggeri dei barconi sono persone innocenti». Figuriamoci chi li trasporta.
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