Schede non timbrate, rischio brogli all'estero

La denuncia di una famiglia biellese che risiede in Africa

Schede non timbrate, rischio brogli all'estero

Ecco le prove del rischio brogli per chi vota all'estero. La famiglia D'Alberto, di origini biellesi, che opera in Africa nel campo delle costruzioni dall'inizio del 1900, denuncia che molti, in Nigeria e Ghana dove loro risiedono, non hanno ancora ricevuto le schede per votare.

«Mia figlia Carlotta Comazzi - spiega al "Giornale" Luisella D'Alberto - è dovuta andare a prendere il duplicato al consolato, salvo poi trovare nella posta il plico Dhl con l'originale. Ora potrebbe votare due volte».

La scheda, come si vede dalla foto, non è né timbrata né firmata, e viene messa in una busta bianca anonima da consegnare ad un impiegato del consolato che potrebbe farci quello che vuole. «Chiunque potrebbe aprirla, stracciare la scheda e duplicarla, segnando un voto diverso».

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