Scommesse mondiali, l'Italia impazzisce anche senza gli azzurri

Dai risultati ai calci d'angolo si gioca su tutto E spunta il mito della puntata «infallibile»...

Scommesse mondiali, l'Italia impazzisce anche senza gli azzurri

Tutti pazzi per la Coppa. Non solo per vedere le partite del campionato mondiale di calcio in Russia. Ma soprattutto per scommetterci su: questa del 2018 è la prima Coppa del Mondo live betting, nella quale, sia per la moltiplicazione dei siti di scommesse, sia per la facilità con qui si può puntare in tempo reale, la febbre del gioco è esplosa. Basta uno smartphone. Anche per questo chi pensava che l'eliminazione dell'Italia dalla fase finale avrebbe fatto scendere l'interesse sulle 64 partite che si giocano in Russia si sbagliava di grosso: anche la più inutile Panama-Tunisia diventa bollente se balla qualche euro. E si può scommettere su tutto: risultato, primo tempo, numero dei gol, marcatori e via dicendo. E poi c'è la «martingala»: la possibilità di combinare più puntate, moltiplicando così la quota finale. Esempio (che sta girando molto): il passaggio combinato ai quarti di Spagna, Croazia, Brasile, Belgio e Inghilterra, tutte favorite, paga circa 3 volte: con 10 euro se ne vincono 30.

Nelle prime due settimane del torneo in molti luoghi pubblici era facile accorgersi del fenomeno: tutti a guardare e scommettere. Anche perché l'ultima invenzione delle società di scommesse sportive è permettere di puntare in diretta anche su eventi marginali, quali i calci d'angolo o i cartellini gialli e rossi. Un'abbuffata di situazioni per mettere adrenalina in ogni punto del campo e in ogni minuto della gara.

In questo clima hanno cominciato poi a diffondersi le notizie più incontrollate. Come per esempio quella che, dagli ottavi in poi (cioè da ieri), sia possibile costruire la «scommessa sicura»: una puntata che, seguita poi in un certo modo, darebbe la certezza della vincita. Funzionerebbe così: si prende un ottavo di finale in cui le due squadre abbiano una quota alta e si scommette su entrambe per la vittoria finale. Per esempio Svezia-Svizzera: la quota della prima è circa 65 (dipende dai siti), quella della Svizzera 40: significa che 10 euro scommessi sulla vittoria della Svizzera ne frutterebbero 400. Sulla Svezia 650. A questo punto una delle due passerà il turno e affronterà nei quarti la vincente tra Colombia e Inghilterra. Supponiamo che l'incontro successivo sia Svizzera-Inghilterra: il sistema prevede che ci si «copra» puntando sugli inglesi una cifra che, in base alla quota del passaggio del turno, permetta di recuperare quanto si è investito fino a quel momento. E cioè i 20 euro di Svezia-Svizzera. Infatti, se vince l'Inghilterra, noi abbiamo perso la scommessa iniziale, ma ci siamo coperti e non perdiamo nulla (o magari vinciamo qualcosina, se abbiamo fatto i calcoli bene); se invece passa la Svizzera, perdiamo la scommessa, ma siamo sempre in corsa per i 400 euro finali. E così via fino alla fine: si punta sempre sulla squadra che affronta la Svizzera per coprirsi. E se la Svizzera vince i Mondiali il guadagno risulterà maggiore di tutte le scommesse effettuate e perse per la copertura. Tutto chiaro?

«Il problema - dice al Giornale un «banco» privato che chiede giustamente l'anonimato - è che tutti i grandi siti di scommesse sportive sono riprogrammati in tempo reale per calcolare le quote delle singole partite secondo un algoritmo che rende inefficaci sistemi come questo: c'è sempre un momento in cui la quota

necessaria per la copertura non è più sufficiente. È il vantaggio del sito, un po' come lo zero alla roulette per il Casinò».

Insomma, niente di nuovissimo sotto il sole. Ma senza l'Italia bisognava per forza inventarsi qualcosa.

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