San Paolo Un ritrovamento archeologico eccezionale sulle coste settentrionali del Perù svela al mondo quello che è il più grande sacrificio umano di bambini al mondo. Mesi di scavi hanno portato alla macabra scoperta di 140 scheletri di bambini gettati in una fossa comune insieme a 200 lama. Un ritrovamento senza precedenti per comprendere il significato storico del quale bisogna tornare però indietro nel tempo, a 550 anni fa, tra il 1400 e il 1450, poco prima della scoperta delle Americhe. Mentre fiorivano le varie civiltà Inca, Maya e Azteca in America latina, il Perù viveva i fasti dell'Impero Chimú, altra cultura precolombiana le cui opere oggi sono esposte in molti musei di Lima. Un impero che si estendeva sulle coste del Pacifico per un migliaio di chilometri, tra Perù ed Ecuador, inferiore solo agli Incas per estensione e potere.
Le ricerche - condotte dall'Università statunitense di Tulane, da quella peruviana di Trujillo e dal celebre esploratore locale Gabriel Prieto - sono state finanziate dalla National Geographic Society per l'importanza delle informazioni che si sospettava potessero rivelare, visto che gli scavi riguardavano un tempio di 3500 anni fa. «Nessuno però immaginava una scoperta simile» ammette uno degli antropologi dell'équipe di studio.
La regione dove gli scavi sono stati effettuati, il distretto di Huanchaco, era già famosa per l'antico sito sacrificale di Huanchaquito-Las Llamas, non lontano da Chan Chan, già patrimonio mondiale dell'Unesco nonché antico centro amministrativo della civiltà Chimú. Dai rilievi approfonditi degli archeologi, i cui scavi sono cominciati nel 2016, sono emersi dettagli per noi oggi raccapriccianti ma considerati espressione massima del sentimento religioso del tempo. Ai piccoli infatti - d'età compresa fra i 5 e i 14 anni e originari da villaggi differenti e di diversi etnie dello stesso impero - fu tolto il cuore. Insieme a loro oltre ai lama furono uccisi anche degli adulti che probabilmente avevano prima partecipato alla preparazione del sacrificio dei bimbi. Questi ultimi sepolti con la testa verso il mare, gli animali verso le Ande. Tutti sarebbero stati uccisi sul posto dopo una lunga processione sacra.
Un rituale questo molto frequente in tutte le civiltà precolombiane ma in genere riguardante adulti. Per il professor Haagen Klaus, tra gli studiosi coinvolti nel ritrovamento, per capire perché si ricorresse in qualche caso ai bambini bisogna comprendere che «le persone sacrificano quello che considerano il bene più prezioso. È possibile che in questo caso il sacrificio degli adulti non fosse stato ritenuto sufficiente per ingraziarsi gli Dei».
Finora il sacrificio di bambini considerato più grande della storia era quello scoperto nel tempio Maggiore della capitale azteca di Tenochtitlán, dove furono ritrovati 42 piccoli scheletri. Quello dei piccoli Chimú apre dunque un nuovo capitolo che potrebbe essere, secondo gli studiosi, solo la punta di un iceberg ancora da rivelare.
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