Che la campagna per trasformare Massimo Bossetti nel perfetto «killer di Brembate» proceda a colpi di velenose indiscrezioni ormai è fatto assodato. Ieri però il Corriere della Sera ha stabilito un nuovo record di manipolazione. Perché rovinare una bella storia con la verità, si saranno chiesti in via Solferino.
I fatti sono questi: una donna viene contattata dagli investigatori perché il suo numero compare sul cellulare dell'accusato di aver ucciso la 13enne Yara Gambirasio. Lei racconta, comprensibilmente scossa, che un mese prima dell'arresto ha incontrato Bossetti per comprare uno specchio da lui messo in vendita su eBay. La signora, si capisce dall'articolo, è piacente e Bossetti le rivolge qualche battuta più o meno galante che chi ha scritto l'articolo carica di una forzata luce sinistra. In realtà però la storia è palesemente «moscia». Insomma non c'è trippa per titoli.
E allora scatta il trucchetto indecente. La donna riferisce che Bossetti, dopo che lei ha snobbato una specie di offerta di lavoro-avance, le chiede se ha una sorella. Lei replica: «Sì, più giovane». E lui di rimando: «È bella come te?». Una normale battuta «mollicona», di fronte alla quale la signora conclude che il tipo è «un po' cascamorto, ma una persona normale». Il titolo del pezzo? «Incontrai Bossetti, chiese se era bella la mia sorellina». La strizzata d'occhio al lettore è da cartellino rosso: «sorellina», è chiaro, sottintende una ragazzina, guarda caso, proprio come Yara.
Capito che maniaco questo Bossetti
cari lettori del Corriere ? Peccato che la donna abbia 40 anni. E che il quotidiano si guardi bene invece dallo svelare il dato più importante: quanti anni potrà avere la «sorellina» di una quarantenne? Il mostro è servito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.