Dopo la strage di Charlie Hebdo la Francia ha capito come far sparire il terrorismo a matrice islamica e l'intolleranza religiosa: abolire le religioni, tutte, impedire che si affaccino per strada, dovunque ci sia gente che possa farsene innervosire con esiti letali. Anzitutto, visto che sono gli attrezzi sacri più popolari e noti, e fanno inalberare i seguaci del Califfo, via le croci, e, tanto per non sbagliare, anche i segni di croce.
Ad avere queste idee piuttosto spicce, e a volerle far applicare a termini perentori di legge, è l'Associazione dei sindaci francesi (Amf, Association des maires de France). Hanno elaborato delle proposte per implementare (si dice così, oggi: qualcosa che dà l'idea di infilare giganteschi piloni nel cemento armato) la laïcité , la laicità repubblicana, che in Francia prevede la rigorosa separazione tra Stato e Chiesa, la neutralità religiosa assoluta.
Le proposte sono state approvate dal direttivo alcuni giorni fa, e saranno tema di un prossimo congresso generale. Poi si passerà all'azione.
Più che separazione tra Stato e Chiesa e/o religioni, qui si amputa. Per impedire che gli uomini siano fulminati dai cortocircuiti tra le religioni, le si elimina. Come quelli che per evitare le folgorazioni per i fili scoperti, rinunciano all'illuminazione, e preferiscono il buio. Senza capire che col buio si inciampa e ci si fa male. Fuor di metafora, come diceva Dostoevskij, senza Dio tutto è permesso.
Qui in realtà un Dio c'è, ma è il Dio-Repubblica, il Dio che nel suo sorgere si è espresso in modo abbastanza tranchant con la ghigliottina. Non è che se lo bestemmi vai all'inferno, semplicemente ti taglia la testa. E qui le similitudini tra laïcité e califfato sono notevoli.
Per tornare al documento dei sindaci francesi bisogna dire che ha un suo perché. Il ragionamento non fa una grinza. Siccome è appurato che quella in corso è una guerra di religione, è molto semplice conseguire la pace: eliminando tutte le religioni dalla scena pubblica, vincerà la pace per forza di cose e di logica. Geniale. Ragionando a questa maniera per eliminare il femminicidio, basterà, come fanno in India e in Cina, vietare la nascita delle bambine con l'aborto selettivo; e per eliminare l'omofobia, invece di vietare la fobia, sufficit eliminare gli omosessuali...
Se si scende nel dettaglio del documento più che il diavolo si rivela il ridicolo.
Esempio. Al primo punto c'è la «ristorazione scolastica». Non si deve badare ai precetti religiosi, a ebrei, cristiani, musulmani vanno dati pasti a prescindere dai precetti religiosi. Però una religione c'è: quella che non ci devono essere cibi «con troppi grassi e troppi zuccheri». «Le famiglie devono adattarsi alle regole della scuola repubblicana laica e non viceversa». Così sappiamo che la laicità non tollera grassi. Gite scolastiche. Esse devono svolgersi in «un contesto generale di neutralità». Evitare di visitare chiese, e se si va, l'insegnante non deve manifestare la fede. Gli scolari non possono portare catenine con le croci visibili, e neanche le ragazze il velo.
Così se un sindaco partecipa a una funzione religiosa non deve dare dimostrazione «di essere un credente o un non credente», ma «deve avere un atteggiamento neutrale». Se va in chiesa non deve fare il segno della croce, non può fare la comunione, però almeno deve togliersi il cappello, credo di capire. E se va in una moschea deve togliersi una scarpa, non due? Non è precisato.
Ovviamente negli edifici pubblici sono banditi i crocifissi. Non si possono più finanziare sagre paesane dove ci siano «elementi di culto, ancorché tradizionali». La festa di San Rocco e la Fiera di san Bartolomeo, o cambiano nome, o nisba.
Si arriva a invitare il governo a vietare per chiunque gareggi per la nazionale francese, e indossi la sacra maglia bleu di farsi il segno della croce entrando in campo o di manifestare ringraziamenti al Cielo dopo un salto poderoso o un trionfo nella maratona.
La laicità arriva fino al cimitero. Non ci devono essere celebrazioni religiose all'interno, tipo benedizioni della salma o preci. La laïcité è una vita senza sale. E la morte deve somigliarle. Anche i morti devono essere laici, purificarsi da ogni segno che non sia l'appartenenza allo Stato.
Io penso che senza cercare Dio, anche a tastoni, in privato e in pubblico, certo con discrezione, si perde qualcosa di essenziale, che prima di essere divino è così umano.
Che cos'è la ragione, e che cos'è la coscienza, se si taglia via la domanda su Dio? Non è il proibizionismo religioso a eliminare la religione violenta. Non si evita lo stupro della nostra civiltà da parte dei jihadisti castrando la religione dei nostri padri. Senza il volto di Gesù che ci guarda dalle mille croci non esisteremmo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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