"Noi siamo qui a Berlino, al Bundestag, a parlare di diritti umani, a perorare la causa di un nostro connazionale che è stato brutalmente ucciso e a cercare solidarietà, quindi dovremmo capire che quando si parla di diritti umani, i diritti umani sono per tutti, devono essere rispettati per tutti". Così l'ex presidente della Camera Laura Boldrini, interpellata da "Agenzia Nova", interviene sul caso Sea Watch 3 in occasione della visita a Berlino con i colleghi tedeschi della commissione Affari esteri del Bundestag, svoltasi per perorare la causa di Giulio Regeni, il ricercatore italiano rapito e ucciso al Cairo nel 2016.
La situazione della nave Sea Watch 3, che fa riferimento all'omonima ong tedesca, è "terribilmente incresciosa e dovrebbe essere motivo di vergogna per tutti gli Stati dell'Unione europea", ha aggiunto la Boldrini, preoccupata del fatto che non si sa ancora nulla di cosa accadrà ai migranti dopo che saranno soccorsi in mare. Secondo la deputata di LeU "ormai a livello europeo vi sia un doppio piano". "Il fatto che non si senta la necessità di trovare una soluzione" denota "veramente una totale chiusura rispetto all'esigenza legittima di vedere rispettati i diritti umani" dei migranti a bordo della Sea Watch 3. Venendo al caso Regeni, la Boldrini ha definito inaccettabili le parole del ministro del Lavoro egiziano, Mohamed Safaan, pronunciate alla riunione dell'Organizzazione internazionale del lavoro tenutasi a Ginevra il 17 giugno scorso. "Il caso Regeni è criminale e non sindacale.
Se ne sta occupando la procura egiziana in collaborazione con i magistrati italiani", aveva detto Saafan. Secondo l'esponente del governo del Cairo, il caso Regeni andrebbe trattato come "ogni caso di omicidio commesso in qualsiasi paese del mondo e come l'uccisione degli egiziani o di cittadini di altre nazionalità in Italia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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