Segretaria Pd Aosta: "Perdiamo perché non facciamo sognare"

Sara Timpano, segretaria del Pd di Aosta, fa mea culpa sulla netta sconfitta alle elezioni regionali. "Non facciamo sognare più le persone. Siamo troppo tecnici nel fare i programmi, solidi, ma senza accendere i cuori", ha confessato a Repubblica

Segretaria Pd Aosta: "Perdiamo perché non facciamo sognare"

In questi anni, la sinistra italiana ci ha abituato a tutto fuorché all'autocritica. Tutte le volte che la sinistra ha ottenuto un risultato negativo alle elezioni, la colpa era sempre di qualcun altro, di solito degli elettori. L'eccezione che conferma la regola è rappresentata dalla segretaria del Pd di Aosta Sara Timpano, che dopo il flop alle elezioni che hanno tenuto i democratici dal consiglio regionale, in un'intervista a Repubblica ha spiegato i motivi dell'ennesima sconfitta elettorale: "Perdiamo perché non facciamo più sognare".

Il Pd sembra in via di estinzione. A confermarlo è l'esito delle elezioni regionali in Valle d'Aosta, che per la prima volta hanno escluso la sinistra dalla ripartizione dei seggi in consiglio. "Sono delusa e amareggiata, ma questa è una sconfitta che viene da lontano", ha spiegato Sara Timpano, 31 anni, segretaria del Pd locale. "Perché abbiamo perso? Non facciamo più sognare le persone. Siamo troppo tecnici del fare i programmi e non accendiamo i cuori. Non risvegliamo le speranze delle persone".

Una mea culpa che estende la responsabilità del trend negativo alla classe dirigente nazionale del partito. "Gli anziani ci attaccano per la storia della Fornero, i giovani per la mancanza di lavoro. Siamo percepiti come antipatici, di fronte al nostro simbolo storcono il naso. Le grandi aspettative suscitate dal governo Renzi sono andate deluse. Tanti insegnanti ci hanno voltato le spalle dopo la Buona scuola", ha raccontato delusa Sara Timpano, che ha fatto riferimento anche agli scandali che hanno lambito il partito a livello locale: la questione morale tanto cara all'ex segretario Pci Enrico Berlinguer che il Pd avrebbe messo in un cassetto.

"Pesano anche molti errori locali. Qui in Regione il governo è cambiato sei volte in cinque anni, e alla fine anche noi siamo entrati a farvi parte: una scelta che non ha premiato.

Poi c’è la questione morale. Due dei tre consiglieri sono decaduti per la legge Severino, dopo le condanne per le spese legate ai gruppi: questo scandalo lo abbiamo pagato", ha spiegato la giovane esponente dem.

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