Campano, giovane, pentastellato. Continuando ad analizzare le nomine dei fedelissimi ai tempi del «governo del cambiamento», sembra questo l'identikit perfetto per accedere al cerchio magico di Luigi Di Maio e ai relativi posti di comando. Nella squadra del capo politico al Ministero dello Sviluppo Economico, insieme alla segretaria particolare Assia Montanino, assunzione rivelata dal Giornale, c'è un altro giovanissimo conterraneo di Luigi Di Maio. Si tratta dell'avvocato Daniel De Vito, nominato capo della segreteria tecnica del dicastero. Motore della macchina burocratica che dovrà realizzare molte delle promesse elettorali del programma grillino.
De Vito, classe 1985, ha 33 anni, solo uno in più del leader del M5s. E viene anche lui dalla Campania. Nato ad Avellino come Di Maio, a differenza del vicepremier è cresciuto nella città irpina dove si è diplomato al Liceo Scientifico Mancini. Poi la folgorazione per il diritto e la laurea all'Università di Salerno. Nell'ateneo salernitano si è specializzato come tributarista ed è diventato assistente, volontario e gratuito, del professor Claudio Preziosi, zio del famoso attore Alessandro. Nello studio legale di Avellino dello stesso professore ha svolto la pratica per diventare avvocato.
Infine il miracolo, grazie al Movimento Cinque Stelle e a Luigi Di Maio. Prima ancora di iscriversi all'ordine degli avvocati, a soli 29 anni, sbarca a Montecitorio. Con la qualifica, come da curriculum pubblicato sul social network Linkedin, di «Funzionario legislativo presso i Gruppi Parlamentari per le materie di competenza della Commissione VI - Finanze della Camera dei Deputati». In pratica, durante la scorsa legislatura, ha fatto da controllore per conto del M5s sugli atti prodotti da una delle commissioni chiave della Camera. Ma nel cv, assente sul sito del Mise, il partito guidato da Di Maio non è mai nominato. Nel punto sull'attività di «consulente legislativo» si parla genericamente di consulenze «per società, associazioni, partiti e movimenti politici». Nonostante l'ostentazione delle qualità di «tecnico», l'attivismo tra le fila pentastellate è testimoniato da una foto sul profilo Facebook nella quale De Vito esibisce un cartello con la scritta #IodicoNo, slogan del Movimento per la campagna elettorale al referendum costituzionale.
Appartenenza politica, prossimità territoriale, carriera-lampo. Sono le tre qualità fondamentali anche per ricoprire un ruolo prettamente tecnico, come quello che dovrà svolgere De Vito. Passato in pochi anni da giovane avvocato praticante agli arazzi delle stanze di Montecitorio, fino al vertice di un ministero decisivo per le sorti di questa legislatura. L'irpino è stato uno dei pochi ammessi alle riunioni sulla stesura del contratto di governo Lega-M5s, immortalato in qualche foto dello «storico» tavolo, seduto accanto a Rocco Casalino.
Quattro figure apicali della struttura burocratica del governo gialloverde, tutte provenienti dalla stessa regione, un po' come capitava col Giglio magico renziano. Al Mise con Di Maio ci sono Assia Montanino da Pomigliano, il capo della segreteria Salvatore Barca dalla vicina Volla e Daniel De Vito da Avellino.
Mentre a Palazzo Chigi dovrebbe andare Dario De Falco, un altro pomiglianese doc. Amico d'infanzia del capo politico, webmaster, studente fuori corso a Giurisprudenza e titolare di un bar. Dallo scout di Rignano allo scouting campano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.