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Servizi, il piano di Conte "azzerare" i vertici dell'Intelligence

Dopo mesi di rinvii e fumate nere, il governo Conte è pronto a sostituire i vertici dell’intelligence italiana con le dimissioni dei vicedirettori di Dis, Aise e Aisi.

Servizi, il piano di Conte "azzerare" i vertici dell'Intelligence

Come era nell'aria da mesi, il governo giallo-verde è pronto ad azzerare i vertici dell’intelligence italiana. Come rivela La Repubblica, il governo Conte ha chiesto che quattro vicedirettori - due del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (Dis), uno dell’Agenzia Informazioni Sicurezza Esterna (Aise) e l’altro dell'Agenzia Informazioni Sicurezza Interna (Aisi) - rassegnino volontariamente le dimissioni. Di fatto, sottolinea La Repubblica, un azzeramento completo, esclusi i direttori - due dei quali già nominati da questo governo - dell'intero quadro di vertice dei nostri Servizi.

Sono sei, in totale, le poltrone libere ai vertici dei Servizi che la maggioranza deve da tempo dividersi: oltre ai quattro dimissionari, infatti, c’è quella vacante all' Aise dopo la nomina di Luciano Carta al vertice dell' Agenzia e quella di Vincenzo Delle Femmine, vicedirettore dell'Aisi in pensione da giugno. Il giornale fondato da Eugenio Scalfari, che cita alcune fonti parlamentari e governative, racconta che l’idea di azzerare i vertici dei Servizi e sostituirli con nomi più vicini alle "simpatie" del governo giallo-verde si è concretizzata nella seconda metà di aprile, quando il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte la comunica ai due direttori di Aisi, Mario Parente, e Aise, Luciano Carta, e al direttore del Dis, Gennaro Vecchione, generale della finanza nominato dallo stesso Giuseppe Conte al vertice del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza.

In quell’occasione, Giuseppe Conte spiega ai tre direttori di Aisi, Aise e Dis che il "vincolo della fiducia" rappresenta un elemento imprescindibile di fiducia e questo non vale solo per i direttori, ma anche per i vicedirettori delle rispettive Agenzie d’Intelligence. Nella lista dei futuri dimissionari ci sono i dirigenti nominati dal governo Gentiloni nel 2017, come i due vicedirettori del Dis Carmine Masiello, ex generale dell’esercito e Roberto Baldoni, docente di ingegneria informatica e responsabile della cybersecurity del Paese. A questi si aggiungono il vicedirettore dell’Aisi, Valerio Blengini e il vicedirettore dell’Aise Giuseppe Caputo, che fa parte dei Servizi dal 1998. Chi ha fortemente voluto questo cambio ai vertici dell’Intelligence? Secondo La Repubblica, si tratta del Ministro dell’Interno Matteo Salvini e del Sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo, del Movimento Cinque Stelle, che ha seduto per qualche anno, nella scorsa legislatura, nel Copasir - il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica.

La Repubblica avanza inoltre qualche ipotesi, tutta da verificare, su chi verrà prossimamente promosso a vicedirettore. Tra i papabili circola il nome dell’agente segreto Marco Mancini, già dirigente del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis). Il 5 luglio 2006 Marco Mancini venne arrestato con l'accusa di concorso in sequestro di persona riguardo al rapimento di Abu Omar, imam egiziano della moschea di viale Jenner a Milano. Dopo una lunga vicenda giudiziaria, tutti gli uomini del Sismi sono stati prosciolti.

Il "rimpasto" del governo Conte sui Servizi segreti era atteso da tempo e nel corso dei mesi si sono susseguite diverse fumate nere. Ora sembra che il governo abbia finalmente trovato la quadra sulle nomine.

Probabilmente, è un'ipotesi, Conte attenderà di ufficializzare il tutto dopo le elezioni europee del 26 maggio.

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