Fra due settimane sapremo il nuovo colore del parlamento di Strasburgo. Mai come oggi le elezioni europee potrebbero rompere l'argine e aprire le porte del potere ai movimenti sovranisti e partiti di destra che al primo punto del proprio programma hanno la ferma volontà di cambiare questa Unione europea che fino a oggi ha prodotto troppi disastri. "Stavolta siamo noi il primo partito in Europa", ha detto ieri sera Matteo Salvini chiudendo un comizio elettorale ad Albenga. Il leader del Carroccio è pronto a guidare una vasta coalizione che va dai francesi di Rassemblement National ai tedeschi di Alternative für Deutschland. "O l'Europa la salviamo adesso o ai figli lasciamo uno stato islamico fondato sulla paura e sulla precarietà".
La sfida dei sovranisti
"Questa volta - ha rimarcato Salvini - saranno gli altri a venire a Milano". L'appuntamento è per sabato prossimo, alle 15 in piazza del Duomo a Milano. Chi in via Bellerio sta organizzando la manifestazione conta di far arrivare almeno 100mila persone. Oltre a Salvini e a Marine Le Pen, saranno presenti tutte le principali forze sovraniste che hanno aderito al gruppo a cui ha aderito anche la Lega: Europa delle Nazioni e della Libertà. "Se la Lega vince in Europa, per i signori di Bruxelles la pacchia è finita", ha continuato a ripetere il ministro dell'Interno passando da una piazza all'altra. Anche se negli ultimi giorni hanno registrato un leggero calo, tutti i sondaggisti sono concordi nel piazzare il Carroccio in una forbice tra il 31 e il 33% dei consensi. "Il 26 maggio ci riprendiamo il nostro Paese", ha detto ieri pomeriggio ad Alessandria. Poi da Albenga ha lanciato l'ultimatum agli elettori italiani: "O l'Europa la salviamo adesso o ai figli lasciamo uno stato islamico fondato sulla paura e sulla precarietà. E io voglio una generazione che sia invece libera e orgogliosa".
Le alleanze dei socialisti
Tutto dipenderà dalle alleanze che saranno strette l'indomani del voto. "La mia competizione non è con il centrodestra, ma con la sinistra, col Pd", spiegava nei giorni scorsi lo stesso Salvini nel corso di una manifestazione a Catanzaro. "I miei avversari stanno a sinistra, non stanno in casa mia". E a sinistra si stanno già organizzando per mettere in piedi un'alleanza che vada da Emmanuel Macron ad Alexīs Tsipras per "costruire un'Europa anti sovranista". Dopo aver annunciato nei giorni scorsi l'adesione al manifesto "Per un Rinascimento Europeo", ieri Matteo Renzi ha pubblicato un video a sostegno di En Marche!. Martedì prossimo, come riporta Repubblica, Nicola Zingaretti ospiterà a Roma Franz Timmermans, il candidato dei socialisti alla poltrona che oggi occupa Jean-Claude Juncker. Ma l'idea di Macron è superare l'Alde per aprire a forze come il Pd, gli spagnoli di Ciudadanos, i belgi del Mouvement Réformateur dell'ex premier Michel e i tedeschi dell'Fdp.
Il dibattito tra i popolari
Anche tra i popolari il dibattito sulle alleanze è tutto aperto. A infiammarlo è Viktor Orbàn, possibile ago della bilancia del futuro assetto europeo. A inizio maggio il premier ungherese, sospeso dal Ppe per aver espresso le proprie critiche nei confronti di questa Unione europea, ha portato Salvini a Roeszke, al confine con la Serbia, per fargli vedere come difende la frontiera dagli ingressi clandestini dei migranti. Il leghista lo vorrebbe con la Lega nel gruppo Europa delle Nazioni e della Libertà, ma lui per il momento tentenna. Chi è fortemente contrario a un'alleanza tra popolari e sovranisti è sicuramente Angela Merkel, mentre per Silvio Berlusconi bisogna assolutamente "lasciare l'alleanza con la sinistra, che ha portato questa Europa ad essere l'Europa non dei popoli ma dei burocrati di Bruxelles, dei ragionieri, dell'austerità".
"Il Ppe deve convergere con i liberali, con i conservatori e anche con i cosiddetti sovranisti", ha spiegato il Cavaliere ipotizzando, in una intervista alla Stampa, un polo che escluderebbe, ovviamente, "solo le forze di estrema destra autoritarie o antisemite".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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