"Quest’anno con tremila emendamenti in commissione non si riesce ad assumere i 100mila a settembre". Parole pesanti quelle di Renzi che minaccia la minoranza e i sindacati di far saltare l'intera riforma della scuola se non si arriva a un accordo in tre giorni.
"Le scelte dell’opposizione hanno come conseguenza che il provvedimento non riuscirà ad entrare in vigore in tempo per settembre", ha detto Matteo Renzi a Porta a Porta, parlando dell’ostruzionismo sulla Buona Scuola, "Faccio tesoro del suggerimento di Lula: se sei convinto di aver ragione ma hai l’opinione pubblica contro fai una conferenza nazionale, racconti la tua proposta, ascolti le critiche e poi decidi. A inizio luglio faccio una conferenza sulla scuola, sento tutti, dai sindacati alle famiglie per un giorno e dopo si decide".
Poi smentisce l'ipotesi - già contestata da più parti, compreso Ncd - di fare un decreto solo per le assunzioni: "Ma la scuola non è mica un assumificio per gli insegnanti. La scuola serve ai ragazzi", aggiunge il premier, "Io non posso decidere senza ascoltare, ma neanche ascoltare senza far nulla. Li ascolto tutti e il giorno decidiamo insieme e chiudiamo il provvedimento".
Poco dopo fonti parlamentari della maggioranza rivelano che il governo intende chiedere nei prossimi tre giorni alla minoranza di lavorare a togliere o ridurre gli emendamenti in commissione per
consentire alla riforma di essere approvata nei tempi stretti che ci sono e non rinviare tutto: "Vediamo se i sindacati - osserva un parlamentare della maggioranza - si schiereranno con 100mila lavoratori da assumere o contro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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