Non solo immigrazione, con i dati relativi al numero degli sbarchi calato del 93% rispetto ad un anno fa, ma anche sicurezza e rapporti con le comunità islamiche dopo i fatti dei giorni scorsi: Matteo Salvini al Viminale illustra quelle che sono le prossime iniziative del ministero, mentre contemporaneamente sulle agenzie scorrono le dichiarazioni (non molto tenere) degli alleati di governo del Movimento Cinque Stelle.
Mattinata dunque frenetica per il vice – premier, che dopo aver espresso la propria soddisfazione per il crollo del numero degli sbarchi, interviene in conferenza stampa parlando in primo luogo di sicurezza.
Un argomento che si intreccia anche con le ultime polemiche con il sindaco di Roma, Virginia Raggi: “Roma non merita certe scene – afferma Salvini alludendo all’aggressione di un marocchino ad un georgiano solo perché quest’ultimo indossa una croce – Occorre maggior sicurezza”. Una frecciata sulla capitale, che arriva tra le altre cose a poche ore da un consiglio dei ministri in cui emerge la spaccatura sulle misure per alleggerire il peso del debito del comune capitolino: “Non servono soldi, ma un’amministrazione efficiente”, prosegue Salvini in merito.
Ma tornando alla questione sicurezza, il ministro dell’interno dichiara la volontà di aprire un tavolo per analizzare al meglio la questione relativa alla presenza musulmana in Italia: “Occorrono maggiori verifiche”, afferma Salvini.
Per la verità già nelle scorse ore dal Viminale circolano voci sulla possibilità di aprire un tavolo con prefetti ed altre autorità per vigilare: una mossa, quest’ultima, figlia dello shock causato dagli attacchi contro i cristiani in Sri Lanka e dalla sopra citata aggressione di un marocchino ad una persona soltanto perché cristiana.
"Secondo i dati del censimento aggiornato delle presenze islamiche in Italia ad oggi si contano 1382 associazioni culturali islamiche, di cui 1068 sono anche utilizzate come luogo per la preghiera – dichiara ancora Salvini ai giornalisti – Ovviamente è pieno di persone per bene ma ci sono anche realtà attenzionate dalle forze dell'ordine per individuare presenze di fanatici ed estremisti".
L’obiettivo è controllare al meglio ciò che viene predicato negli istituti culturali islamici, evitare l’emergere di ideologie estremiste od incitazioni alla jihad.
Nel corso della conferenza, Salvini ha anche fatto riferimento alla presenza di immigrati regolari nel nostro paese: “Sono 90.000 – evidenzia il ministro – Un bel numero, ma molti di meno rispetto a quanto mi aspettassi”. Ed è qui che, mentre il leader della Lega è ancora seduto dinnanzi ai giornalisti, emergono le polemiche del Movimento Cinque Stelle: "Sorprendono le parole del ministro dell'interno sui 90mila irregolari in Italia, visto che fu proprio lui a scrivere nel contratto di governo il numero di 500mila irregolari”, affermano a LaPresse alcuni esponenti dei grillini.
“500 mila tra l'altro è il numero reale, confermato da molte organizzazioni – continuano le fonti del Movimento – Non capiamo il senso di dover anche smentire ciò che è riportato nel contratto di governo, forse perché sui rimpatri non è ancora stato fatto nulla?”
Una polemica che si aggiunge
a quella sopra citata inerente Roma Capitale, a quella sui porti chiusi ed alla questione legata a Siri, il sottosegretario leghista indagato da alcuni giorni: un evidente nervosismo tutto interno all’attuale maggioranza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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