Il sindaco di Ventimiglia: "Niente cibo ai migranti, c'è il rischio di infezioni"

L'ordinanza del sindaco di Ventimiglia nasce dalla necessità di impedire ai No borders di dare il cibo ai migranti senza che vengano rispettate le norme igienico-sanitarie

Il sindaco di Ventimiglia: "Niente cibo ai migranti, c'è il rischio di infezioni"

Vietato dare cibo e bevande ai migranti. Lo stabilisce un’ordinanza del sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano entrata in vigore dopo che in Comune sono giunte segnalazioni di distribuzione di cibo ai profughi da parte dei No borders.

Per il sindaco, dato che la Croce Rossa Italiana, all'interno del centro d'accoglienza del Parco Roia, offre già il servizio di somministrazione dei cibi nel rispetto della vigente normativa igienico-sanitaria, mentre i bambini e le donne migranti ricevono il cibo dalla parrocchia di Sant’Antonio, ha vietato che altri si occupino del loro vitto. "Purtroppo – si legge nel documento che sarà in vigore «sino al permanere dello stato di emergenza» – in numerose occasioni è stata segnalata la presenza di persone non autorizzate che provvedono alla distribuzione di cibi preparati privatamente senza garantire, per questo, l’obbligatorio rispetto della legge per evidente mancanza di requisiti. Tali comportamenti determinano il reale rischio di tossinfezione alimentare delle persone migranti soprattutto in considerazione delle problematiche determinate dalle temperature medie della stagione estiva”.

Un’ordinanza simile, spiega il Secolo XIX, era già stata emessa qualche settimana fa ma era stata revocata quando ha aperto il centro d’accoglienza e, ora, è stata

estesa anche ai clochard. Il Centro, intanto, ha segnato l’arrivo di un migliaio di migranti in coda per i pasti e tra questi 650 hanno potuto dormire dentro la struttura, mentre poco più di 300 sono ospitati in 60 container.

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