Sinistra contro la polizia: "Numeri sui caschi subito"

Da domani in Senato la discussione sul ddl presentato da Sel: vogliono schedare le forze dell'ordine con numeri sui caschi e fasce tricolori per i dirigenti. Forza Italia con la polizia: "Un'assurdità da fermare subito"

Sinistra contro la polizia: "Numeri sui caschi subito"

Il Parlamento si prepara ad imporre i numeri identificativi alle forze dell'ordine impegnate in operazioni di ordine pubblico. Da domani in Senato sarà in discussione il disegno di legge presentato dal parlamentare di Sel Peppe De Cristofaro: l'obiettivo è rendere riconoscibili gli agenti con una sorta di "numero di targa" che consenta di sottrarre all'anonimato gli autori di eventuali abusi. Una misura che tutelerà in primo luogo chi si comporta correttamente, sostengono i fautori del provvedimento; un'idea che espone i responsabili dell'ordine pubblico a rappresaglie contra personam, ribattono invece le opposizioni.

Nei sette articoli del disegno di legge, si richiede che i funzionari di pubblica sicurezza indossino sempre, sopra la divisa, "la fascia tricolore o altro evidente segno distintivo", mentre per gli agenti è prevista "una sigla che consenta l'identificazione dell'operatore, sui due lati e sulla parte posteriore del casco di protezione". Infine si vieta al personale di polizia, anche in borghese, di "portare indumenti o segni distintivi che lo possono qualificare come appartenente alla stampa o ai servizi di pubblico soccorso, quali medici, paramedici e vigili del fuoco".

A dispetto delle assicurazioni di De Cristofaro, che assicura in ogni sede possibile di voler evitare ogni "atteggiamento punitivo per le forze dell'ordine", sul provvedimento si presentano già alcune spaccature interne alla stessa maggioranza di governo, con l'ala centrista che fa capo al ministro Alfano, da sempre piuttosto scettica sulla questione. Il ministro dell'Interno stesso ha espresso la propria contrarietà: "Vogliamo che i violenti vadano a bussare a casa degli agenti?", ha chiesto.

A testimonianza delle difficoltà a trovare un incontro stanno anche le altre due proposte di legge depositate dal piddì Luigi Manconi e dagli ex grillini Scibona e Battista. Anche lo stesso M5S, peraltro, da tempo si è mostrato sensibile al tema, chiedendo a gran voce dalle colonne del blog di Grillo l'adozione dei numeri identificativi.

Decisamente contraria al provvedimento, oltre al nuovo centrodestra, anche l'opposizione. Su tutti, il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, che ha bollato il ddl come "un'assurdità colossale, da stroncare immediatamente".

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