"Io non so nulla di questa storia, mi auguro che si sgonfi. Sono veramente provato, seccato, sconcertato. Quel che so di certo è che non ho mai preso un soldo da nessuno. Sono tranquillissimo". Così il vice ministro alle Infrastrutture Armando Siri, in un'intervista al Corriere della Sera.
Quanto ai rapporti con Arata dice: "Pensavo fosse uno specchiato docente. Tutti lo stimano, è stato anche commissario straordinario dell'Enea. Ha partecipato a convegni della Lega come docente esperto. Cosa ne so io se questo è un faccendiere?". Sulla presunta mazzetta in cambio di un emendamento al ddl Bilancio che avrebbe agevolato il "re dell'eolico", Nicastri, Siri taglia corto: "Non ho minimamente idea, sono allibito. Non so chi sia questo imprenditore e non mi sono mai occupato di eolico in vita mia".
Sui presunti legami di Nicastri con il boss mafioso Matteo Messina Denaro, l'esponente leghista appare frastornato: "La mafia, i mafiosi, addirittura. Ma che ne so io che c'è uno dietro che è un mafioso? Non sono mai stato a Palermo, mai stato a Trapani. Io lavoro, faccio il mio. Certo, se mi chiamano dalle categorie... Tutti i giorni ce n'è uno che ti chiede cose. Ovvio, facciamo questo di lavoro. Arata mi ha stressato, mi chiamava continuamente. Ma io non ho mai telefonato a nessuno per caldeggiare niente".
Sulla revoca delle deleghe spiega che Toninelli "mi ha telefonato, per dirmi che mi avrebbe tolto le deleghe. Io gli ho risposto 'vedi tu' ma "il mio solo pensiero è difendere la mia famiglia e i miei affetti". A Di Maio che chiede le sue dimissioni replica: "E per cosa? Non esiste, la Lega è compatta e io resto dove mi trovo.
So di non aver fatto nulla, mai nella vita" e i cinquestelle "usano me come carne da macello, ma la questione politica mi interessa relativamente. L'unica cosa che mi sta a cuore in questo momento sono i miei affetti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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