Il solito Pd vuole imporre la patrimoniale in manovra

Martina: "Un prelievo per i più ricchi? Non è sconvolgente". E Orlando gli dà manforte: "Presentiamo l'emendamento"

Il solito Pd vuole imporre la patrimoniale in manovra

Il solito Partito democratico ci riprova a tassare i più ricchi e pur non essendo al governo vuole imporci la patrimoniale in manovra.

Il primo a uscire allo scoperto è Maurizio Martina, segretario uscente e candidato alla guida del partito. "Ci sta anche un ragionamento di questo tipo", ha detto ad Agorà, su Raitre, a chi gli chiedeva cosa ne pensa di una patrimoniale per i più ricchi. "Ho visto che il governo spagnolo ha aumentato il prelievo sui grandi patrimoni di un tot. Non è sconvolgente, si può fare", ha aggiunto, "Una innovazione necessaria è il salario minimo legale per combattere il lavoro sottopagato. Ci sono degli studi che lo fissano a 8,50-9 euro l'ora, è stato introdotto dalla maggior parte dei Paesi europei".

E a dargli man forte arriva Andrea Orlando: "Maurizio Martina propone una patrimoniale", dice su Twitter l'ex ministro della Giustizia, " Negli emendamenti presentati alla Camera però non c'è n'è traccia. Ne presentiamo uno che colpisca le grandi fortune e finanzi il reddito di inclusione? Io ci sono".

Poi arriva il deputato Pd Luigi Marattin, membro della commissione Bilancio alla Camera, a frenare la voglia di patrimoniale dem: "Non ce nè traccia perché quando abbiamo chiesto a tutto il gruppo Pd di proporre emendamenti, nessuno ha chiesto la patrimoniale", spiega, "E per fortuna, aggiungo io. Perché abbiamo bisogno di meno tasse e più investimenti. Non più balzelli".

Ma Orlando non

molla: "Se è per questo non c'è traccia di altri emendamenti che riguardavano Fornero e rei che avete cassato", attacca, "Dopodiché se il segretario uscente propone una cosa in tv credo si possano riconsiderare le decisioni".

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