“Non esiste nessun blocco della messa in onda” della fiction sul 'modello Riace' e sul suo ispiratore, il sindaco Mimmo Lucano. La Rai spegne sul nascere la polemica innescata da Beppe Fiorello. L'attore – che in “Tutto il mondo è paese” interpreta il primo cittadino del paese della Locride – stamattina si è lasciato andare a un duro sfogo su Twitter: "Non è la prima volta che una mia #fiction viene bloccata, anni fa le #foibe, il governo di allora non gradì, poi la storia di #graziellacampagna, l’allora min. della Giustizia si indignó, ora #Riace, bloccata perché narra una realtà e nessuno/a dei miei colleghi si fa sentire”.
Un tweet che fa seguito a quello di ieri, ancora più duro nei contenuti: “Sono tanti, intellettuali, registi, scrittori, attori, attrici, giornalisti che si indignano per l'esclusione di una giurata da un talent show (Asia Argento, ndr), pochi invece pronunciano parole di denuncia per questa vicenda che rischia di trasformarsi in censura”. Accuse cui ha prontamente risposto la Rai, che ha precisato: la fiction “è stata semplicemente sospesa” in quanto “al sindaco Lucano è stato recapitato un avviso di garanzia da parte della Procura di Locri per alcuni presunti reati collegati alla gestione del sistema di accoglienza. Non appena la magistratura comunicherà le sue decisioni finali in merito all'indagine, il servizio pubblico adotterà i provvedimenti conseguenti".
Lucano, infatti, è attualmente indagato per abuso d'ufficio, concussione e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
L'indagine, condotta dalla Guardia di finanza, era partita in seguito a una prima indagine, del dicembre 2016, condotta della Prefettura di Reggio Calabria, che aveva rilevato una lunga serie di irregolarità amministrative in relazione al sistema di accoglienza dei migranti.
Gli ispettori, in particolare, avevano messo in evidenza spese prive delle necessarie pezze d'appoggio, rimborsi sospetti, affidamenti diretti e l'utilizzo di personale non qualificato. Il ministero aveva così bloccato i fondi per i bonus e le borse lavoro destinati ai migranti. Successivamente, altre ispezioni dei tecnici del ministero avevano però elogiato il sistema messo in piedi da Lucano, un'esperienza “importante per la Calabria e segno distintivo di quelle buone pratiche che possono far parlare bene della regione”.
Un riconoscimento di indubbia rilevanza per Lucano, che nelle ultime settimane ha incassato l'appoggio di molti intellettuali, tra cui lo scrittore Roberto Saviano, uno dei principali sostenitori della campagna fondi a favore del sistema Riace.
Fonti della Prefettura, tuttavia, sostengono che tra la prima relazione e quelle successive vi siano differenze sostanziali. Mentre le ultime hanno messo in evidenza il buon funzionamento di un modello di integrazione tra etnie e culture diverse, la prima ispezione aveva invece focalizzato l'attenzione sui controversi aspetti amministrativi e contabili relativi al sistema ideato da Lucano. Ed è proprio in base a queste criticità che la Procura di Locri ha aperto un fascicolo per accertare eventuali irregolarità.
Lucano, dopo la risposta di Viale Mazzini a Fiorello, ha precisato di essere “assolutamente rispettoso delle decisioni che saranno prese dalla magistratura” e dalla Rai in merito alla fiction, ma di non riuscire a capire “quale sia il collegamento tra il programma e l'esito dell'inchiesta".
"In ogni caso – ha aggiunto il sindaco – quello che viene da Riace, con la nostra esperienza di accoglienza realizzata in un paese povero e abbandonato dell'interno della Calabria che grazie ai migranti è rinato e si è risollevato dallo spopolamento, è un messaggio di umanità che può essere preso come esempio da tutti e può essere replicato in qualsiasi altra parte del mondo, se solo si ha la volontà di farlo e se si è spinti da un vero senso di altruismo e di solidarietà".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.