Si chiama “Legge di identità ed espressione di genere e uguaglianza sociale e di non discriminazione”. È l’ultima innovazione approvata dall’assemblea autonoma di Madrid con l’intento dichiarato di sancire per legge che il sesso genitale di una persona “non è un concetto puramente biologico, ma soprattutto psicosociale”, come ha spiegato la presidentessa Cristina Cifuentes.
Ognuno potrà, quindi, costruire la propria identità di genere senza che “sia necessario accreditare in nessun caso l’identità di genere manifestata mediante informazioni psicologica o medica”. Una deputata ha esultato: “Da oggi ci saranno bambini con vagina e bambine con il pene”. Come spiega il sito La nuova bussola quotidiana, nelle scuole, sia pubbliche che private, si investiranno risorse educative e psicologiche per aiutare gli scolari di età infantile ad avviare “un processo di manifestazione della propria identità di genere al fine di elaborare un possibile piano di azione per l’integrazione dell’alunno nella scuola”. In pratica si fornirà una terapia ormonale ai bambini che mettono in dubbio la loro identità sessuale così da impedire il normale sviluppo e un trattamento ormonale incrociato (ormoni maschili alle bimbe che si sentano bambini e viceversa) anche contro la volontà dei propri genitori. Si prevede, inoltre, che gli insegnanti si rivolgano “allo scolaro trans con il nome scelto per lui o in caso di un non maggiorenne o che non abbia una sufficiente maturità, quello indicato dai suoi rappresentanti legali”.
Il bambino trans avrà poi il diritto di scegliere l’uniforme che più si addice alla propria identità sessuale. Anche negli spazi sanitari, sportivi ed educativi – ospedali spogliatoi, palestre “si deve rispettare l’identità di genere che ogni persona riferisca di avere nel momento in cui fa uso degli spazi separati per sesso”.
Un bambino potrà, dunque, accedere agli spogliatoi delle bambine se “si sente donna”. La Regione di Madrid ha così “istituzionalizzato” la transessualità dei bambini con il tacito assenso dei media e il silenzio della curia spagnola che sul tema non si è espressa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.