"Sposare i sacerdoti è la fine della fede"

Il prelato: "La Chiesa deve recuperare fedeli a Dio, non negare se stessa"

"Sposare i sacerdoti è la fine della fede"

«Il tema vero è la mancanza di fede e non si risolve accettando i preti sposati. Basta vedere quanto avviene nella chiesa anglicana; la crisi nelle altre chiese è ancora più grande di quella cattolica: il crollo della fede è drammatico. Ora speriamo che Papa Francesco distrugga il documento finale del sinodo sull'Amazzonia, ma le speranze sono veramente poche». La posizione, piuttosto preoccupata, è di monsignor Rob Mutsaerts, vescovo ausiliare di s'Hertogenbosch in Olanda, che in questa intervista a Il Giornale critica fortemente il sinodo sull'Amazzonia, sostenendo che ha «ingannato i fedeli, ha rappresentato una beffa della fede». La Chiesa, per il vescovo olandese, «si è impegnata in qualcosa di diverso dalla sua missione di guidare i fedeli verso Cristo». Proprio nei giorni in cui in Vaticano il dibattito è acceso per un intervento del Papa emerito sulla necessità di mantenere il celibato sacerdotale pubblicato in un libro del cardinale Robert Sarah, il vescovo olandese teme che Francesco accolga le proposte dei padri sinodali che chiedono al Papa in carica, nel documento finale, di introdurre, per la regione amazzonica, l'ordinazione sacerdotale di diaconi permanenti».

Il problema è davvero il calo di vocazioni?

«L'80 per cento della popolazione amazzonica vive nelle grandi città, e il problema della mancanza di sacerdoti non è diverso da quello di molte altre zone del mondo. Il problema è piuttosto una mancanza di fede. Non si risolve tutto questo accettando i preti sposati. Basta vedere quanto avviene nella chiesa anglicana, dove i preti sposati sono già una pratica comune. La crisi nelle altre chiese è ancora più grande che nella chiesa cattolica: il crollo della fede è drammatico».

Perché allora un simile orientamento al Sinodo?

«Le parole chiave del documento finale del Sinodo non sono state Madre Terra ed ecosistema, ma viri probati, diaconesse e rito amazzonico. È stato il cardinale Hummes a spingere il risultato in tal senso. Naturalmente ora i risultati non saranno limitati alla regione amazzonica. Il vaso di Pandora è aperto e ci saranno implicazioni per l'intera Chiesa. I vescovi locali, a cominciare dalla Germania, chiederanno la stessa cosa. È stato un sinodo che ha ingannato i fedeli, questa è la triste conclusione, una beffa della nostra fede gloriosa, una rottura della tradizione».

E ora cosa accadrà?

«Speriamo che Papa Francesco distrugga il documento finale, ma le speranze sono veramente poche. Signore, abbi pietà».

Cosa pensa delle conclusioni del Sinodo sui preti sposati?

«Un sinodo già scritto, con un esito già predeterminato. I 180 padri sinodali sono stati accuratamente selezionati da Papa Francesco e coloro che si erano opposti alle proposte non sono mai stati invitati. Tutti i discorsi sull'ambiente, il cambiamento climatico, l'ecologia e la Madre Terra hanno rappresentato una copertura alle proposte finali, sui preti sposati e sulle donne diaconesse».

Cosa si sarebbe aspettato dal Sinodo?

«Il sinodo sull'Amazzonia non ha offerto soluzioni chiare, che invece rappresentano lo scopo dei sinodi. È stato piuttosto un mix di confusione e controversie. Non c'entra nulla con la rivelazione, la redenzione o con qualcosa di lontanamente connesso a ciò che è essenziale nell'insegnamento cattolico. Anche Gesù è appena menzionato. Tutto è iniziato con l'Instrumentum Laboris che menziona i popoli religiosi e la loro visione del cosmo. Non dovremmo portare Cristo in Amazzonia? Sembra piuttosto che il sinodo abbia portato l'idolatria amazzonica a Roma».

Perché è così preoccupato dalla conclusione del sinodo?

«Perché nulla è stato come sarebbe dovuto essere. Durante una conferenza stampa, il prefetto del dicastero per la Comunicazione, Paolo Ruffini, ha negato che i fedeli si fossero prostrati davanti a una statua di legno, alla presenza del Papa. C'è invece un video, sul web, che dimostra esattamente il contrario: una dozzina di persone, tra cui un frate francescano, che si inchinano a terra davanti a una statua di legno, con il Papa che guarda.

La statua di legno è una rappresentazione della dea della fertilità Pachamama o la statua rappresenta la versione amazzonica della Madonna? Il Papa stesso l'ha definita statua di Pachamama, mentre il Vaticano negava che rappresentasse un idolo. Insomma si è trattato di un sinodo-beffa della nostra fede, una rottura della tradizione cristiana».

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