Prolungato lo stato di emergenza dichiarato ad agosto scorso dal governo di Matteo Renzi, stanziati 30 milioni di euro per i primi, urgenti interventi di soccorso, mentre si valutano nuovi stanziamenti a favore di agricoltori e allevatori, tra i più colpiti negli ultimi mesi. Questi i punti chiave delle misure varate dal Consiglio dei ministri di ieri in risposta al letale combinato disposto di scosse telluriche e maltempo che mercoledì scorso ha messo ancora una volta in ginocchio il Centro-Italia. La discussione sugli effetti del sisma e del gelo e sugli strumenti per affrontarli ha occupato buona parte dell'ora e mezza di riunione, interrotta una ventina di minuti dopo l'inizio dei lavori da una buona notizia: quella del ritrovamento dei primi superstiti dalla trappola di ghiaccio in cui la slavina di mercoledì pomeriggio ha trasformato il resort hotel Rigopiano, in provincia di Pescara.
Quando i vigili del fuoco hanno rintracciato ancora vive le prime sei persone bloccate nella struttura, intorno alle 11,40, la notizia è stata data in diretta al primo ministro Paolo Gentiloni, che l'ha accolta «con gioia», informando subito il resto dell'esecutivo. Polemico, invece, prima dell'inizio del Consiglio dei ministri il titolare del ministero dei Trasporti, che si è schierato con la Protezione civile difendendola dagli attacchi degli ultimi giorni. Incassata la buona novella dall'hotel Rigopiano, il governo è tornato a occuparsi del pacchetto di decisioni sull'emergenza sisma-meteo assunte dal governo. «In conseguenza degli eventi sismici dello scorso 18 gennaio e degli eccezionali fenomeni meteorologici che nella seconda decade di gennaio hanno colpito i territori di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria», spiega una nota del Cdm, «il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Gentiloni, ha deliberato l'estensione degli effetti della dichiarazione dello stato di emergenza adottata con la delibera del 25 agosto 2016 e autorizzato un ulteriore, primo stanziamento, di 30 milioni di euro destinato a far fronte esclusivamente ai primi urgenti interventi di soccorso legati alla fase di emergenza». E questi 30 milioni (che considerando almeno il numero degli sfollati stimato in autunno dopo la seconda ondata di scosse - all'inizio di novembre erano 30mila - equivalgono a circa mille euro a testa) verrano pescati dalle disponibilità del Fondo per le emergenze nazionali, spiega la nota di Palazzo Chigi.
Aggiungendo che il Consiglio dei ministri ha poi «analizzato le gravi conseguenze che gli stessi eventi sismici e meteorologici stanno determinando nel settore agricolo e in quello zootecnico», decidendo di conseguenza che «a sostegno» dei due settori «verranno disposti con la massima urgenza appositi interventi». Già al lavoro sul punto il titolare dell'Agricoltura, Maurizio Martina. Lunedì sarà a Bruxelles per incontrarsi con il Commissario Ue all'Agricoltura Phil Hogan e illustrargli il piano per rafforzare gli aiuti diretti agli allevatori e agli agricoltori colpiti, puntando a «dare massima liquidità immediata alle imprese attraverso il pagamento dei fondi europei dello sviluppo rurale, e sostenerle in tutte le iniziative per la salvaguardia e lo sviluppo delle loro attività fondamentali per il rilancio dei territori colpiti». Ieri, invece, Martina ha coordinato a Teramo una riunione con l'assessore all'Agricoltura abruzzese e le associazioni di categoria.
Tra gli strumenti da adottare proposti nell'incontro, l'aumento a 35 milioni di euro del budget già stanziato sulla misura che punta a coprire il mancato reddito degli allevatori, misura che andrebbe poi estesa ai comuni colpiti dalle ultime scosse.
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