Palermo - Oggi rappresenta la novità assoluta. Già, perché Sala d'Ercole, l'Aula del Parlamento siciliano, ne ha viste tante nella sua storia, però ancora un rappresentante della Lega no, non c'era. Ma Antonino Rizzotto detto Tony, che oggi a 65 anni è pronto a sventolare la bandiera leghista a Palazzo dei Normanni, di bandiere, nella sua lunga carriera politica, ne ha sventolate tante. A cominciare da quella che ha tenuto a battesimo larghissima parte dei politici della Prima repubblica: quella con lo Scudocrociato di mamma Dc.
«Ho cominciato con Mario Fasino presidente della Regione», ha ricordato Rizzotto in questi giorni che lo hanno riportato alla ribalta visto che grazie a lui la Lega debutta al Parlamento siciliano. Ma Fasino era presidente della Regione siciliana negli anni '70. E debuttante della politica no, Rizzotto proprio non lo è. Debuttante sì, con Noi con Salvini. Ma prima della Lega ci sono stati, oltre la Dc, Forza Italia, l'Mpa di Raffaele Lombardo e Alleanza nazionale. Persino gli eredi della Balena bianca, Alternativa popolare di Alfano poi rimasta fuori dal Parlamento siciliano, hanno corteggiato Rizzotto per queste Regionali. Ma alla fine lui ha scelto il cuore, la causa autonomista che lo ha sempre appassionato. E così il suo pacchetto di circa 4mila voti, si è spostato sulla Lega nord senza più nord. «Matteo è un leader in ascesa», ha dichiarato Rizzotto. Di sicuro il Carroccio è stato un buon traghetto per tornare a sedere sul banchi di Sala d'Ercole. Cinque anni fa Rizzotto non ce l'aveva fatta. Nel 2006, con gli autonomisti di Raffaele Lombardo, era invece stato un trionfo con circa 8.000 preferenze.
Fa politica di mestiere, Rizzotto. Sì, è un funzionario del Comune di Palermo, assunto per concorso nel anni '90. Ma il suo potere, quello vero, lo ha costruito con altri incarichi: insegnante nei corsi di formazione, presidente dell'Associazione mutilati e invalidi, dell'Istituto dei sordi. Nel 2012 finì anche in una polemica da casta molto poco leghista. Lombardo lo piazzò alla presidenza di «Lavoro Sicilia», ma poi lo dovette rimuovere per incompatibilità. E piazzò al suo posto la moglie di Rizzotto.
Acqua passata. Ma non tutti esultano per lo sbarco della Lega a palazzo dei Normanni. Nel Carroccio si mugugna. A cominciare da Gianni Fava.
L'assessore regionale lombardo ed ex sfidante di Salvini per la segreteria, parla di «risultato modesto in Sicilia»: «Se siamo pronti a smontare lanostra storia per avere Tony Rizzotto all'Ars non sono d'accordo, in Sicilia siamo irrilevanti».
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