Più che rottamati, surgelati, impacchettati in confezioni salvafreschezza, già lavati e pronti da condire, prendi tre Fassina e paghi due. Dalla Ditta al supermarket, da Botteghe oscure a botteghe aperte orario continuato, da Berlinguer ai sughi pronti, dal Pci al Pam: un contrapasso, un trapasso, una trapassata di pomodori. Mentre la vecchia guardia Pd lotta per sopravvivere, la vecchia sede Pci riapre, ma come supermercato (e almeno fosse Coop: neanche quello). La fine di un'epoca, l'istantanea di un decesso, mentre Renzi surgela la minoranza ex diessina. E ci vuole un attimo ad unire i due punti con una riga: «Quando ci si dimentica della storia tutto può accadere. Anche questo» twitta Stefano Di Traglia, ex portavoce di Pier Luigi Bersani. Colpa anche questa del renzismo? Governa il Pd, ma chiude l'Unità fondata da Gramsci e nello storico palazzo di Botteghe Oscure, acquistato dal Pci per 30 milioni di lire nel '46 con l'aiuto dei costruttori romani e «compagni» Alfio e Alvaro Marchini detti «calce e martello» (e pure l'aiuto, si racconta, dell'oro di Dongo sottratto al Duce dai partigiani rossi...), dove aveva resistito solo la Libreria Rinascita, ecco adesso i banchi frigo, le affettatrici, gli scaffali coi detersivi, e «per quanto riguarda la carne - si legge nel comunicato inaugurale del supermarket - è possibile trovare tutti i migliori tagli in pratiche vaschette; di recente introduzione inoltre il pesce, fiore all'occhiello del reparto freschi». Molto più freschi di certi vecchi arnesi ancora in campo.
Renzi ha svenduto la storia del partito, piange la minoranza Pd, messa all'angolo dall'ex democristiano venuto da Firenze. Ma la svendita è cominciata da prima. L'attico di Botteghe Oscure, dove si incontravano Togliatti e Nilde Iotti, fu venduto già negli anni 90', da un Pds alle prese con i buchi di bilancio. Voragini divenute più profonde con gli anni, così che via via, anche coi Ds, che da lì traslocano nel 2000, Botteghe Oscure, con l'androne disegnato da Giò Pomodoro e la sirena anti golpe sul tetto, viene liquidato piano per piano, pezzo per pezzo. Come altri gioielli dell'enorme patrimonio del Pci-Ds-Pd, tra cui l'Istituto di studi comunisti (più noto come le Frattocchie, la scuola di partito), venduto, mentre altri tesori sono custoditi dalle fondazioni diessine, guidate dall'antirenziano Ugo Sposetti.
Vendite e dismissioni, con la nemesi storica sempre pronta a colpire gli eredi Pci: in un piano di Botteghe quel palazzo è finita l'Abi, l'Associazione delle banche italiane. Ora, i carrelli della spesa. Ogni cento euro di spesa, un Fassina in omaggio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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