La strada dell'onestà M5S? È diventata a pagamento

In Sicilia per attraversare la "trazzera" costruita grazie ai rimborsi elettorali bisogna versare un euro di pedaggio. Il M5S: "Non è vero"

La strada dell'onestà M5S? È diventata a pagamento

Palermo - La Via dell'onestà? È a pedaggio: un chilometro un euro. Giancarlo Cancelleri, leader siciliano dei Cinque Stelle, l'aveva presentata come «la più grande gara di solidarietà della storia della Sicilia». Ma la regia trazzera di Prestanfuso, in quattro e quattr'otto trasformata con soldi pubblici dai pentastellati in alternativa all'autostrada chiusa per caduta piloni, di solidale pare non avere nulla, specie dopo la decisione del comitato che formalmente ne ha commissionato l'adeguamento: chiedere a chiunque la percorra un obolo di un euro per coprire le spese sostenute per lavori in origine non previsti. «È un contributo volontario», lo definisce Domenico Giannopolo, sindaco di Caltavuturo, il Comune rimasto tagliato fuori dal mondo dopo il cedimento - ad aprile - del viadotto Himera. Una conferma che imbarazza, e non poco, i benefattori a cinque stelle. I quali, rotto il silenzio dell'imbarazzo, hanno fatto sapere d'esser pronti a investire ulteriori risorse (a carico dei siciliani) pur di salvare l'operazione mediaticamente rivenduta all'Italia come esempio di ingegno e integrità grilline.

Ma è proprio il tema del finanziamento dell'opera che sembra destinato a far crollare il castello delle apparenze, portando il M5S siculo dritto all'abbraccio con Pd e Udc. Quelli restii ad elezioni anticipate per non perdere l'indennità, come accusano i deputati regionali del Movimento. Questi ultimi interessati a non sfiduciare Crocetta per avere tempo di accantonare le somme necessarie a saldare il conto del rifacimento della mulattiera, ribattono gli altri, dato che pur di bruciare le tappe i grillini si sono impegnati a pagare l'opera a rate, con soldi che non hanno e che arriveranno (sempre dai siciliani) solo se il presidente resterà in sella. Lo dicono gli atti pubblicati sul web dal M5S Sicilia e dal Comune di Caltavuturo: per rompere l'isolamento del paese, a giugno il comitato cittadino «Oltrepassiamo la frana» offre al municipio la disponibilità a fare della trazzera, a proprie spese, un percorso alternativo. Il Comune accetta ed approva lo schema di convenzione che lega il comitato al M5S, obbligatosi a versare «300.000 euro di provenienza privata, il cui utilizzo non è pertanto assoggettabile a procedimento di evidenza pubblica». Quei soldi, però, più che privati, sono la quota di indennità che gli eletti grillini accantonano mensilmente: il gruzzolo risparmiato tra il 2013 e il 2014 è finito nel fondo di garanzia per il microcredito. Altri 168.416 euro raggranellati nei primi 6 mesi del 2015 sono stati destinati al progetto «Polmoni urbani». E Via dell'onestà? Nella convenzione sottoscritta tra il comitato e le società appaltatrici si precisa: «Sarà finanziata col trasferimento della somma di euro 300.000 a favore dell'associazione “Oltrepassiamo la frana” da parte del M5S Sicilia», in tre tranche da 100.000 euro da corrispondersi rispettivamente entro «il 30 ottobre 2015, il 28 febbraio 2016, il 30 giugno 2016». Con la principale forza di opposizione inevitabilmente portata a confidare, per ragioni di cassa non dissimili da quelle dei vituperati poltronisti, nella lunga vita politica del tanto avversato Crocetta. Che intanto, annusate le inconfessabili difficoltà degli avversari, parte all'attacco: «La trazzera dei grillini? Fai da te. Noi dobbiamo rispettare le leggi».

Parole da governatore ritrovato, nella terra dove tutto cambia perché nulla cambi, tranne le trazzere. Adesso a pedaggio, come la peggiore delle autostrade della Casta.

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del M5S:

Oggi il quotidiano il Giornale con un articolo di Gianpaolo Iacobini dal titolo "la strada dell'onestà M5s? È diventata a pagamento" ha cercato di infangare nuovamente il M5S in merito alla realizzazione dell'opera Trazzera in Sicilia, ovvero, la strada alternativa creata dal M5S all'autostrada chiusa per caduta piloni. Mediante una serie di insinuazioni ed affermazioni denigratorie e palesemente false.

Ed infatti:
1) L'opera non è stata finanziata "grazie ai rimborsi elettorali" come afferma il Giornale, ma attraverso il taglio degli stipendi personali dei parlamentari del M5S della Regione Sicilia;
2) non si paga alcun pedaggio come invece falsamente sostenuto nell'articolo;
3) l'opera, lo ribadiamo, interamente pagata con il taglio dello stipendio dei parlamentari M5S siciliani, per essere ancora più perfezionata ha necessitato di un'ulteriore spesa, anche essa finanziata sempre dal taglio dello stipendio dei parlamentari M5s siciliani. Per solidarietà, riguardo solo a questa ulteriore spesa, alcuni cittadini si sono liberamente ed autonomamente organizzati in Comitato, per raccogliere volontariamente alcune offerte del tutto libere e facoltative.

Pertanto, ripetiamo con forza che chi utilizza questa strada non deve pagare alcunché, contrariamente alle affermazioni diffamatorie riportate dal quotidiano.

Sia il titolo che parte del contenuto dell'articolo pubblicato

dal quotidiano Il Giornale sono del tutto diffamatori e denigratori ed è per questo che al fine di ottenere una vera e corretta informazione si valuterà di intraprendere le azioni opportune.

Comunicazione M5s

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