«Strani segnali sono stati catturati dal cacciatore di materia oscura Ams installato all'esterno della Stazione Spaziale Iss». Dato con queste parole, sembra l'annuncio impossibile agognato da ogni appassionato di fantascienza. Una frase che pare scolpita apposta per diventare icona almeno quanto lo «Spazio, ultima frontiera» di Star Trek . Ma è realtà, non fantasia. Scienza e non fantascienza, ci dicono i cervelloni del Cern di Ginevra con l'esaltazione che tengono buona per le scoperte che contano davvero: per loro è davvero la materia di cui sono fatti i sogni.
Ma cosa sono questi «strani segnali»?. Secondo i responsabili dell'esperimento in corso sulla stazione spaziale internazionale, potrebbe essere il messaggio inviato da una tra le più ambite «prede» della ricerca scientifica, quella materia oscura cui gli astrofisici danno la caccia da decenni. Semplificando, è una grossa fetta dell'universo che sfugge al nostro sguardo per il semplice motivo che non emette luce. Studiando le forze gravitazionali, gli scienziati hanno capito che a giustificarle non bastano stelle e pianeti. Accertato che la parte visibile della grande astronave su cui viaggiamo è solo una porzione di tutto l'universo, gli scienziati hanno da tempo capito che deve esistere una materia oscura cinque volte più abbondante di quella «illuminata», pari al 26,8% di tutto il Cosmo, contro il 4,3% della materia visibile. Il resto sarebbe tutta energia oscura. Questa inafferrabile sostanza, non emetterebbe radiazioni e potrebbe essere costituita da corpi celesti misteriosi come i buchi neri, le nane brune (stelle troppo piccole per «accendersi»), neutrini o gas formatisi dopo il Big Bang.
Roba da far girare la testa, per i cervelli ordinari. Validi motivi per parlare di potenziale scoperta straordinaria, per le brillanti menti del Cern: un eccesso di antiparticelle inspiegabile, ha detto il direttore Rolf Heuer, «che è di stimolo per la comunità scientifica, tanto per i fisici teorici quanto per gli sperimentali. Forse siamo alle porte di una nuova scoperta. Oppure di un nuovo mistero». «Siamo eccitati per questi risultati che presentano un quadro difficilmente interpretabile nell'ambito della fisica tradizionale dei raggi cosmici», ha aggiunto Fernando Ferroni, presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
E altrettanto euforico è Roberto Battiston, presidente dell'Agenzia spaziale italiana, l'altro ente italiano che ha partecipato all'esperimento dell'Ams, il complesso di macchine che dà la caccia alla materia oscura nello spazio. A proposito, ci spetta il brindisi più generoso: della ricerca che vale 2 miliardi, l'Italia è il maggior contribuente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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