Un giro di routine quello che, mercoledì intorno alle 18, Giovanna, 45 anni, stava facendo con il suo cane nel Parco Monte Stella a Milano, uno dei polmoni verdi più noti e frequentati nel quartiere QT8, zona nord-ovest della città. Un luogo, a quell'ora, ancora pieno di gente: runner, ciclisti, famiglie, bambini che giocano, il chiosco dei gelati aperto.
Insomma, una situazione di totale - ma solo apparente - sicurezza. Alle sei di pomeriggio i lampioni del parco non sono accesi; il sole non è ancora calato; tante le panchine «occupate».
Ma il Parco Monte Stella è grande: attorno al tragitto «ufficiale» ci sono molte zone isolate. Pericolose.
Giovanna sta scendendo attraversando col cane una di queste quando, a metà di una discesa, si sente afferrare alle spalle: con un strattone l'aggressore la spinge a terra trascinandola sullo sterrato a fianco della scuola primaria «Martin Luther King».
Quelli che seguono sono istanti drammatici. La donna cerca di liberarsi, di urlare. Inutilmente. Attimi di terrore che durano una vita e lasciano segni indelebili. Poi l'uomo si dilegua.
Giovanna è sotto choc, ma trova la forza per chiedere aiuto a un ragazzo che sta facendo jogging nel campo di atletica di via Cimabue. Immediata la chiamata al 118. Arrivano due volanti della polizia: gli agenti (tra loro c'è pure una donna) raccolgono la prima testimonianza della vittima («Carnagione scura, forse un africano. Era giovane. Aveva un coltello») e allertano un'ambulanza. La donna viene ricoverata in codice giallo alla clinica Mangiagalli, dove i medici accertano «l'avvenuta violenza».
Intanto la Scientifica scandaglia il luogo dell'agguato mentre gli agenti della Mobile si mettono sulle tracce dello stupratore. Sentono testimoni, visionano le immagini delle videocamere di sicurezza. Non è escluso che il violentatore sia un abituale frequentatore del parco. Se così fosse il cerchio attorno a lui potrebbe chiudersi in tempi stretti.
La «Montagnetta» del Parco Monte Stella è un luogo-simbolo per i milanesi amanti del fitness che si allenano lungo i sentieri che salgono fino a una cinquantina di metri.
Giovanna aveva percorso una di queste salite ed era sulla via del ritorno: pochi attimi prima di trovarsi in balia del malvivente, le erano passati accanto più persone.
Sicuramente il suo aggressore la stava pedinando da vari minuti, e quando ha notato che la vittima era da sola le è piombata addosso. Per il criminale il momento propizio è scattato quando il cane della donna si è allontanato dalla strada principale e lei ha cercato di raggiungerlo. A quel punto l'assalto.
Ovviamente quando la notizia dello stupro si è diffusa, sono giunte le reazioni politiche. Come sempre Matteo Salvini ha battuto tutti sul tempo con un tweet dai toni scontati: «La sinistra smantella i Decreti sicurezza e spalanca i confini, e la Milano del PD è sempre meno sicura, in balia di balordi e delinquenti anche in pieno giorno. Ormai a Milano è diventato pericoloso anche portare a spasso il cane. È intollerabile! Spero che il colpevole venga arrestato e che paghi fino in fondo per il male causato. Solidarietà alla donna aggredita».
Dello stesso tenore il post su Facebook di Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati e consigliere comunale a Milano: «La violenza sessuale subita da una donna, in pieno giorno, al parco Monte Stella è preoccupante e inaccettabile.
Un episodio orribile, che la dice lunga su come sia trattato il tema sicurezza a Milano, emergenza sulla quale da tempo sollecitiamo il sindaco Sala. Spero che il colpevole sia quanto prima identificato e punito con la galera. Alla vittima va tutta la mia vicinanza».
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