Il piano per il Sud è diventato il nuovo mantra del governo Renzi. Al punto che il premier ha convocato la direzione Dem per affronatre il tema dell'emrgenza Mezzogiorno. A quanto pare il governo dovrebbe stanziare 100 miliardi di euro per creare una macchina nazionale che possa investire nel Sud. Un'operazione che per il Sud vale 4 miliardi l'anno per il periodo 2014-2020, dunque 28 miliardi nei sette anni. Ma restano seri dubbi sulla fattibilità del piano. Una buona fetta della partita futura del Sud si gioca sui fondi europei. Dopo l'addio di Graziano Delrio al ruolo di sottosegreatrio alla presidenza del Consiglio con il passaggio di testimone a Claudio De Vincenti a quanto pare le deleghe sui fondi Ue sono rimaste nelle mani di Renzi.
E questo cera di certo uno stallo nell'impiego delle risorse finché non sarà individuata una struttura capace di investire. Il dossier visionato dal premier racconta di un bacino di quasi 100 miliardi da drenare nelle Regioni del Sud: 9-10 miliardi di vecchi fondi europei da rendicontare entro il 31 dicembre, altrimenti persi, 50 miliardi di nuovi fondi Ue della programmazione 2014-2020 e altri 54 miliardi del Fondo sviluppo e coesione (Fsc) da utilizzare sempre entro il 2020, di cui 43 destinati al Meridione (l'80%). Quasi 100 miliardi in tutto. Adesso il governo dovrà decidere come spenderli.
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