È una situazione paradossale quella creata dal governo. Da una parte, come scrive Libero, "il promesso rinvio del pagamento per i genovesi non è arrivato", mentre dall'altra "si continuano a finanziare i terremotati siciliani del 1990 (30 milioni l'anno per i prossimi 3 anni), e a garantire un reddito agli oltre 20mila Lavoratori socialmente utili, e, nascosto nascosto, a girare alla Regione Calabria i fondi per garantire un reddito ai forestali calabresi (10milla) e siciliani (circa 28mila)".
A ciò bisogna aggiungere le oltre 60mila persone "che da anni lavorano nelle amministrazioni statali o locali, con contratti diversi rinnovati ogni anno, attingendo anche ai fondi regionali". Sia aggiunga inoltre il problema dei dipendenti delle province e il danno è fatto: "Gli oltre 50mila dipendenti sono in fermento e continuano le occupazioni, che forse si allargheranno anche ad altre istituzioni locali (le Regioni)".
Già, perché il problema delle province è grave, come afferma Daniele Nava, responsabile degli enti locali della Lombardia, "il 31 marzo prossimo - la stragrande maggioranza delle province dichiarerà ufficialmente il dissesto
finanziario. Non vorrei che il governo stesse aspettando proprio questo passaggio per cambiare con un colpo di mano le procedure sul personale, giustificando il tutto con la straordinarietà della situazione".
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