Lo stop all'Alta velocità rischia di rendere ancora più difficili i rapporti tra il futuro governo gialloverde e l'Unione europea. Cosa vogliano fare Matteo Salvini e Luigi Di Maio non è ancora chiaro. Se inizialmente i due parlavano chiaramente di fermare i lavori in Val Susa, l'ultimo incontro ha reso l'impegno meno specifico eliminando dal contratto il tema del Terzo Valico. La Commissione europea ha comunque fatto già sapere che intende muoversi sulla Tav Torino-Lione sulla base degli impegni assunti dall'Italia nel 2014.
"Con riguardo alla Linea ad Alta Velocità̀ Torino-Lione, nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia Torino-Lione, ci impegniamo a sospendere i lavori esecutivi e ridiscuterne integralmente il progetto". Il passaggio era contenuto nella bozza del contratto di governo che circolava ieri sera. Già allora, però, si trattava di uno dei passaggi evidenziati in rosso, tra quelli cioè che avrebbero dovuto essere ridiscussi oggi da Salvini e Di Maio. Alla fine lo stop sembra sparito, ma restano la verifica e ridiscussione dei lavori: "Ci impegniamo a ridiscuterne integralmente il progetto nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia", si legge nella versione odierna del contratto.
Lo stop ai lavori per la costruzione della Tav ha subito scatenato diversi mal di pancia. "È una inaccettabile penalizzazione per la nostra regione, per Torino e per la logistica del Nordovest", ha tuonato il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, invitando i governatori Giovanni Toti e Attilio Fontana a fare altrettanto. Anche in Forza Italia, poi, sono state subito alzate le barricate per difendere opere strategiche, la Tav come anche il Terzo Valico, che sono un raccordo cruciale per il corridoio est-ovest e per i collegamenti tra Italia ed Europa. "La Lega non può piegarsi all'incompetenza dei Cinque Stelle, alla loro retorica inconsistente, alla loro evidente superficialità - tuona Stefano Maullu - chi si oppone alla sua realizzazione non è soltanto uno stolto, ma è anche un nemico della crescita e dello sviluppo infrastrutturale ed economico del Paese".
Nella versione del contratto rivista oggi Salvini e Di Maio hanno preferito tenere ancora aperto il capitolo sulle grandi opere, in attesa di una "conoscenza approfondita dei costi/benefici". Una valutazione che riguarderebbe, in particolare, Tav e Terzo valico. Non abbastanza per la Commissione europea che ha ricordato all'Italia gli impegni assunti nel 2014. "È difficile speculare su cosa farà il nuovo governo, finchè non presentano ufficialmente le loro richieste", ha spiegato la commissaria ai Trasporti, Violeta Bulc, in attesa di vedere cosa proporranno.
"Noi agiremo in linea al regolamento esistente, che ha la sua struttura giuridica indipendente - ha concluso - terremo naturalmente conto dei loro argomenti, ma ci baseremo anche molto sugli impegni presi dal governo italiano".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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