Il terrore dei grillini: ritrovarsi a governare insieme al centrodestra

La base in rivolta contro l'apertura a Lega e Berlusconi: "È una trappola mortale"

Il terrore dei grillini: ritrovarsi a governare insieme al centrodestra

Allineati e coperti. Ma solo perché a Roma in questi giorni piove e fa freddo. Nicola Morra, senatore dell'area «critica» preferisce dribblare le domande sulla trattativa tra il M5s e il centrodestra: «Sono appena arrivato e sto passeggiando per via del Rinascimento - dice al Giornale - non posso parlare di queste cose». Ma una notizia la dà, interpretando lo smarrimento dei grillini: «Come lei sa io non posso commentare, la rimando a Luca Bozzi e Rocco Casalino dello Staff comunicazione». I Cinque Stelle, dopo le aperture del centrodestra sulla presidenza delle Camere e i segnali di fumo inviati da Salvini per il governo, sono divisi almeno in due correnti. I giornalisti, dunque, meglio evitarli.

Il leader Luigi Di Maio, abbandonati i libri dell'università, sta cominciando a studiare il manuale Cencelli: «Una Camera a noi e una al centrodestra», ragiona da politico consumato. Per i grillini l'opzione preferita resta la presidenza della Camera dei Deputati. Ieri è stato annunciato che Roberto Fico, leader degli ortodossi, sarà indicato oggi. Un nome che non «deve essere bruciato». Ma il cerchio magico di Di Maio sembra più elastico e conciliante, aperto anche alla soluzione della presidenza del Senato, lasciando Montecitorio al centrodestra. Oggi, intanto, le correnti pentastellate si confronteranno in un'assemblea congiunta dei parlamentari. Un'esponente grillina vicina a Roberto Fico, contattata dal Giornale, tradisce stupore per la convocazione della riunione. E precisa: «Però stiamo ragionando soltanto sui presidenti delle Camere, il Parlamento deve essere organo rappresentativo di tutte le sensibilità del paese». Per quanto riguarda la possibilità di un governo con Salvini e soprattutto Berlusconi, dice: «Io spero che sia un'ipotesi davvero molto lontana».

E se i gruppi parlamentari sono spaccati, la «base» è terrorizzata dalla sola idea che i pentastellati possano governare con «la destra». Di Maio resta in silenzio, ma sulla sua pagina Facebook gli elettori avvertono: «In questi giorni i giornali vogliono promuovere un'alleanza tra Movimento e la destra. Spero che sia solo un'abile mossa delle testate giornalistiche che dalla nascita del M5s l'hanno sempre osteggiato». Lo spettro è il leader di Forza Italia: «No agli uomini di B.», ma nemmeno la Lega è vista di buon occhio: «Come sarebbe possibile avere equità sociale alleandosi con un partito che in base alle opportunità ha sempre sostenuto Forza Italia, e ovviamente sto parlando della Lega». Continuano i grillini: «Sarebbe una trappola mortale per il Movimento».

Paolo Flores D'Arcais, santone della sinistra, fautore di un accordo Pd-M5s, ora ha gli incubi. L'intellettuale ha scritto un duro editoriale su MicroMega dal titolo: «Se il M5s sceglie il Caimano». Ecco la grande paura: «I Cinque stelle perderebbero tutti i voti dei cittadini in rivolta per giustizia e libertà». Per Flores D'Arcais partirebbe il film «I nuovi mostri» già a partire dalla presidenza delle Camere. Meglio «la Camera per Fico e il Senato per Luigi Zanda, che era il capogruppo Pd».

La preoccupazione è tanta: «Il M5s sembra attratto dalla sirena, malgrado sia noto che ha coda di caimano» si incupisce Flores, che prevede «un declino» per i grillini in caso di accordo col centrodestra. E Marika Cassimatis, ex M5s esclusa da Grillo l'anno scorso dalle amministrative a Genova, commenta: «L'intesa col centrodestra sarebbe un tradimento».

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